Enrico De Mattia: chi era il militare che si è suicidato a Palazzo Grazioli

Pubblicato il 1 Agosto 2018 alle 09:40 Autore: Antonella Cariello
Enrico De Mattia Palazzo Grazioli Silvio Berlusconi

Enrico De Mattia: chi era il militare che si è suicidato a Palazzo Grazioli

”Chi in queste ore prova a strumentalizzare il fatto riconducendolo a informazioni o motivazioni false – rilevano le fonti dell’Esercito – compie un atto di sciacallaggio, anche nei confronti della famiglia del soldato che in queste ore sta vivendo un grande momento di dolore” dopo aver diramato all’ANSA che a spingere Ernico De Mattia al suicidio sarebbero stati motivi sentimentali. Si è ucciso puntandosi contro l’arma di ordinanza mentre era di servizio presso la residenza romana dell’ex premier Silvio Berlusconi, Palazzo Grazioli.

Chi era Enrico De Mattia?

Originario della cittadina di Angri, in provincia di Salerno,  aveva 25 anni ed era diventato caporal maggore. Secondo quanto comunica Grnet, il giovane soldato “durante il turno pomeridiano 13-19, verso le ore 15 circa” sarebbe andato “in bagno portando con sé la pistola d’ordinanza e si sarebbe sparato in testa“. In una nota degli esponenti in Commissione Difesa del M5S hanno reso manifesto il loro “cordoglio per il militare che ieri a Roma si è tolto la vita”. Aggiungono inoltre che  “non è accettabile che un ragazzo di quell’età decida di porre fine alla sua esistenza. Sappiamo però che questo non è un caso isolato, pertanto come membri della Commissione Difesa ci impegneremo a far sì che venga fatta luce sui motivi di questo gesto disperato“. Chiedono sia fatta giustizia sull’estremo gesto.  Quello di Enrico De Mattia è un dato ancora più drammatico considerando che si tratta del terzo suicidio di un militare coinvolto nell’operazione Strade Sicure.

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Altri casi di suicidio di militari nell’ambito di Strade Sicure

Già nel dicembre dello scorso anno un granatiere si era impiccato a Spoleto, durante il suo periodo di licenza. Ancora, a Roma nella stazione metro Barberini un militare 29enne si era tolto la vita. A evidenziare la condizione di pressione fisica e psicologica a cui i militari sono sotto posti è ancora GrNet.it che dichiara in proposito: ”I ragazzi chiamati a svolgere il servizio nell’operazione Strade Sicure  sono tutti provati fisicamente (condizione che è peggiorata anche a causa del gran caldo e delle condizioni di lavoro) ma, soprattutto psicologicamente”.

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L'autore: Antonella Cariello