Continua il dibattito attorno alle riforme, con il Senato impegnato in una corsa contro il tempo per approvare gli emendamenti al ddl Boschi entro la pausa estiva. Ed intanto si continua a parlare anche di Patto del Nazareno e di Italicum.
IL M5S ATTACCA – “Sono sicura che c’è uno scambio. Altrimenti non ci sarebbe ragione di non inserire anche noi nella trattativa. Renzi sa che su questo piano non c’è mediazione, troverebbe un muro. Per noi non ci deve essere agibilità politica per Berlusconi, né leggi ad personam”. E’ il pensiero della senatrice M5S Barbara Lezzi a proposito del Patto del Nazareno, in un’ intervista concessa a ‘Repubblica’. La parlamentare aggiunge: “verrà molto presto alla luce, nei piccoli provvedimenti. Per esempio, perchè Renzi non tratta la legge anticorruzione? Perchè c’è un patto con Berlusconi che dice di non farla”. E a proposito dell’Italicum, ribadisce l’indisponibilità del M5S a sedersi ad un tavolo a tre comprendente anche Berlusconi. Anche la senatrice Paola Taverna – intervistata da ‘La Stampa’ – lancia l’aut aut riguardo al dialogo: “non credo ci siano più spiragli per ulteriori incontri con Renzi. A meno che non rivelino il contenuto del Patto del Nazareno”. E sull’atteggiamento tenuto dal Movimento sul ddl Senato, dichiara: “Noi non abbiamo gettato la spugna. Abbiamo preso atto dell’impossibilità di discutere i nostri emendamenti per effetto della tagliola imposta dal tandem Grasso-Zanda. Non ci stiamo a fare solo gli schiaccia-bottoni». E aggiunge: “Il cosiddetto Aventino riguarda solo la riforma, su tutto il resto continueremo a dare battaglia”.
FORZA ITALIA RESPINGE LE ACCUSE – Dopo la dichiarazione di ieri di Matteo Renzi – che aveva smentito l’ipotesi di salvacondotto per Berlusconi all’interno del Patto del Nazareno – arriva anche il commento di Giovanni Toti, consigliere politico di Forza Italia. “Chiariamolo una volta per tutte: noi non abbiamo alcun bisogno di leggi ad personam, perchè i fatti stanno rendendo giustizia al presidente Berlusconi”, il pensiero di Toti, intervistato da ‘Repubblica’. E aggiunge: “L’assoluzione sul caso Ruby ha dimostrato che esiste un giudice a Berlino e ci ha dato ragione sul fatto che questo processo, costato tanto al presidente e al Paese intero, non doveva essere celebrato”, mantenendo fiducia anche sulla prossima pronuncia della Corte di Strasburgo sul caso Mediaset. Riguardo alla riforma della giustizia, Forza Italia aspetta “di vedere le carte del governo”, mentre sulla riforma elettorale “Fi ha già dimostrato la volontà di esserci e seriamente”. Respingendo però le ipotesi di ingresso nella maggioranza: “con loro scriviamo le regole del gioco proprio per non governare insieme. L’ipotesi di un aiuto, al momento, mi pare fuori luogo”.
TRA BALLE E CONFLITTO DI INTERESSI – Mentre il senatore Lorenzo Battista, fuoriuscito dal M5S, parla di “balla” riguardo all’immunità, avvertendo Renzi che così sarà “difficile vendere il pacchetto riforma costitituzionale al referendum”, il leader del PSI Riccardo Nencini – intervistato da ‘Repubblica’ – parla della legge elettorale, proponendo tre paletti: nuova soglia al 40% per il premio di maggioranza, diritto di tribuna per le altre forze in coalizione, legge sul conflitto d’interessi. E sul percorso delle riforme mantiene un certo ottimismo, pur non nascondendo la possibilità di trappole: “La strada credo sia in discesa, a questo punto. Vedo solo un rischio: la riforma che ha in mente Renzi – e che abbiamo in mente noi – è strutturale. Dall’altra parte dello schieramento invece, non avendo un leader in grado di costruire un nuovo centrodestra, vivono la stagione delle riforme come una forma di difesa”.