Le linee guida del governo sulla responsabilità dei magistrati hanno scatenato un vespaio di polemiche. Il presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli ha lanciato l’allarme “Eliminare il filtro significa aprire la porta a una pioggia di ricorsi”. A rassicurarlo ci pensa il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. “La responsabilità civili dei giudici non sarà un meccanismo punitivo” dice il Guardasigilli in un’intervista a La Stampa. “Ai cittadini – continua Orlando- va però garantita un’effettiva rivalsa su chi ha sbagliato”. “Non dovrà essere un meccanismo punitivo – spiega Orlando – E non sarà una riforma nè pro nè contro. Partendo dal principio che riteniamo sbagliata la rivalsa diretta del cittadino contro il magistrato, così come era nel famoso emendamento Pini. Vanno ampliate le fattispecie di responsabilità da parte dello Stato nei confronti del cittadino, recependo le indicazioni della Corte Europea”.
Il presidente della commissione Giustizia del Senato Francesco Nitto Palma invece critica “l’incremento della soglia di rivalsa. Oggi è di un terzo dell’annualità dei magistrati, queste linee guida lo portano alla metà. Per me dovrebbe essere del 100% nel caso di colpa grave. Poi con la possibilità per il magistrato di rateizzarla”. “Se lo Stato paga per la colpa grave di un magistrato, la soglia della rivalsa non coprirà mai le spese. E dunque la differenza la paga lo Stato, ovvero i cittadini”, osserva Nitto Palma. “In media può capitare che lo Stato debba pagare 200mila euro e il magistrato ci metta di suo 25-30 mila. Non è giusto”. Oltre a questo, “vorrei vedere specificata nelle linee guida anche la responsabilità per negligenza grave anche per le sezioni unite della Cassazione”, dice Nitto Palma. “Così come sono state scritte non ne parlano proprio, ma questa è una grave lacuna nei confronti dell’Europa”.