Buoni fruttiferi di Poste Italiane: indice Istat in Gazzetta Ufficiale.
Gazzetta Ufficiale: indice istat di luglio, ecco quant’è
Le ultime notizie sui buoni fruttiferi di Poste Italiane riguardano l’aggiornamento dell’indice Istat pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Nella Serie Generale n. 176 del 31 luglio 2018, infatti, è stato pubblicato l’avviso relativo agli indici concernenti i buoni fruttiferi postali. Nello stesso comunicato si evidenziano anche gli indici dei buoni fruttiferi indicizzati a scadenza oltre a quelli indicizzati all’inflazione italiana. Andiamo a leggere l’avviso.
Buoni fruttiferi indicizzati all’inflazione italiana: aggiornamento indici
In Gazzetta si legge che per i buoni fruttiferi postali indicizzati all’inflazione italiana, l’indice Istat FOI ex-Tabacchi relativo a maggio 2018 è pari 102,00. Inoltre si rimanda al sito della Cassa Depositi e Prestiti per conoscere le serie di Bfp interessate, con i relativi coefficienti di indicizzazione e quelli complessivi di rimborso lordi e netti.
Buoni fruttiferi indicizzati a scadenza: aggiornamento indici
In Gazzetta si comunica anche l’aggiornamento relativo agli indici dei buoni fruttiferi postali indicizzati a scadenza, dei BFPPremia e dei BFPEuropa. Per questi tipi di buoni si legge che la media dell’indice EURO STOXX 50 di luglio 2018 è pari a 3451,226. Inoltre si precisa che la media è pari alla media aritmetica dei valori ufficiali di chiusura dell’indice EURO STOXX 50 rilevati nei giorni 9, 10, 11, 12 e 13 luglio 2018. In conclusione, si rimanda sempre al sito della Cassa Depositi e Prestiti per conoscere ulteriori informazioni sulle serie di Bfp; sul relativo meccanismo di indicizzazione; nonché sugli eventuali premi.
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Buoni fruttiferi di Poste Italiane: ultime notizie
Intanto continuano gli interpelli delle associazioni dei consumatori sui Bfp emessi prima o dopo il Decreto Ministeriale del 13 giugno 1986. Le recenti sentenze giurisprudenziali invitano i soggetti che hanno sottoscritto tali buoni e che si vedono ricevere rendimenti inferiori alle aspettative di valutare il caso specifico. E quindi di rivolgersi alle associazioni dei consumatori per tutelarsi e ricevere il rendimento effettivamente spettante. Ovvero quello scritto sul retro dei buoni e non quello modificato a seguito di un decreto che, stando alle varie sentenze dei Tribunali, non è stato opportunamente comunicato ai sottoscrittori.
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