Mondiali Russia 2018: quote e pronostico semifinali, le squadre favorite
Partito come il Mondiale che avrebbe dovuto consacrare la stella di Neymar, rendere immortale Messi o dare adito alle ambizioni di Spagna e Germania, quello russo è invece diventato via via un torneo in cui sono cadute tutte, o quasi, le favorite della vigilia. Le big si sono dimostrate giganti dai piedi d’argilla, scalzate da nuove realtà che ora puntano decise verso la conquista della Coppa del Mondo. Le semifinali che si sono delineate hanno promosso Francia e Belgio da una parte del tabellone e Inghilterra e Croazia dall’altra. Di fatto, un campionato europeo in salsa mondiale, che potrebbe anche regalare una prima assoluta, se belgi e croati riusciranno nella loro impresa.
La Francia è l’unica “grande” rimasta ancora in lizza e che poteva vantare prima dell’approdo in Russia dei favori del pronostico, pur sempre dopo compagini sulla carta più quotate. Deschamps è stato bravo a plasmare un gruppo ricco di qualità, ma che nelle ultime grandi competizioni internazionali aveva sempre avuto difficoltà a sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d’onda, per usare un eufemismo. Il ct transalpino per trovare il giusto amalgama è dovuto ricorrere anche a scelte dolorose, come l’esclusione di Benzema – di certo la prima punta più quotata della Francia – per far spazio al più asfittico, ma meno bizzoso Giroud. Il tecnico dei galletti è statoanche bravo ad apportare i necessari correttivi in corso d’opera, mettendo da parte l’ancora acerbo Dembele, per dare sfogo alla qualità di Griezmann e Mbappé. Proprio quest’ultimo è stato l’arma in più, capace di mettere a ferro e fuoco la malcapitata difesa argentina e di trovare la giusta sintonia con l’attaccante dell’Atletico Madrid. Ne è venuto fuori un mix micidiale, capace di colpire in ogni momento e nei modi più disparati.
A farne le spese potrebbe essere il Belgio, l’unica nazionale che fin qui ha fatto filotto. I Diavoli Rossi hanno vinto tutte le cinque partite disputate, sciorinando un calcio spesso piacevole, corroborato da esiti eccezionali. Non è un caso che un risultato del genere sia stato conquistato da parte di una generazione che in Belgio non si era mai vista prima. Basti pensare che per la ricchezza di materiale umano a disposizione, il ct Martinez abbia preferito rinunciare a Nainggolan. La portentosa rimonta ai danni del Giappone negli ottavi di finale e la strenua resistenza al Brasile nel secondo tempo dei quarti di finale, hanno evidenziato anche altre caratteristiche al di là delle proprietà tecniche. Tenacia, grinta e tenuta difensiva sono qualità con cui chiunque affronterà i belgi dovrà fare i conti. Betway per la semifinale contro la Francia, vede però la squadra di Martinez leggermente sfavorita, quotandola a 3.1, mentre un successo dei transalpini è dato a 2.50 e il pareggio a 3.25.
L’altra testa coronata ancora in corsa è l’Inghilterra. I Tre Leoni della Regina hanno dovuto attendere ben 28 anni prima di tornare in semifinale. Vedere gli uomini di Southgate a questo punto della manifestazione fa un po’ specie, visto il cammino a dir poco claudicante nei recenti Europei e Mondiali. Il ct inglese, trovatosi quasi per caso in panchina dopo il rocambolesco esonero di Allardyce, è riuscito lì dove avevano fallito predecessori dal pedigree altisonante (Capello ed Eriksson su tutti) e con organici meglio allestiti (basti citare i soli Lampard e Gerrard). Partiti con il freno a mano tirato e con uno striminzito 2-1 sulla Tunisia, l’Inghilterra ha poi ingranato le marce alte, trascinata dai gol di Kane, probabilmente l’unico fuoriclasse a disposizione. Ovvio che adesso l’appetito venga mangiando e che arrivare a Mosca a giocarsi il titolo iridato non sia più considerato un sogno.
Allo Stadio Lužniki punta ad arrivarci anche la Croazia. Per la nazionale balcanica vale il discorso fatto per il Belgio. Quella che ha tra le mani il tecnico Dalic è la migliore generazione nella storia del calcio croato, che comunque in un passato non troppo remoto ha potuto contare su gente del calibro di Suker, Prosinecki e Boban. Da tenere, però, in considerazione il fattore stanchezza, dato che sia negli ottavi che nei quarti la Croazia ha dovuto arrivare alla lotteria dei rigori per avere la meglio di Danimarca e Russia. Due partite in cui Modric e soci hanno fatto denotare qualche lacuna di troppo, che ben avevano mascherato nella prima fase del Mondiale in cui non avevano palesato alcuna remora, umiliando anche l’Argentina per 3-0. Proprio il centrocampista del Real Madrid potrebbe avere uno sprone in più, poiché se riuscisse a guidare i suoi al titolo diventerebbe il principale favorito alla vittoria del Pallone d’Oro, mettendo fine all’egemonia decennale di Messi e Cristiano Ronaldo.