Naspi e DIS-COLL sospese: ricorso per mancato pagamento, come farlo
Ricorso Naspi e DIS-COLL con mancato pagamento
Capita che i titolari di Naspi e DisColl subiscano delle decurtazioni dell’assegno mensile o, addirittura, la sua sospensione o decadenza senza ben capire il motivo. Ecco, l’Inps potrebbe aver commesso un errore; d’altra parte, è possibile recuperare l’importo non percepito appellandosi ai Comitati per i ricorsi di condizionalità nei 30 giorni successivi al ricevimento della comunicazione.
Quando si viene sanzionati?
Di solito le sanzioni per i titolari di misure di sostegno al reddito scattano quando non si seguono i percorsi di ricerca attiva di un’occupazione. Per esempio, se non si rispettano gli appuntamenti concordati con i centri per l’impiego o si rifiuta per futili motivi un posto di lavoro. A seconda della gravità dell’infrazione, c’è una riduzione, una sospensione o la decadenza della Naspi; dunque, viene decurtato un quarto dell’assegno in caso di assenza al primo appuntamento al centro dell’impiego oppure una mensilità intera se si manca un incontro di riqualificazione e così via.
Naspi e DIS-COLL sospese: ricorso per mancato pagamento, come farlo
Cosa fare in caso di sanzione?
In ogni caso, subita la sanzione si può fare ricorso, come si diceva, al Comitato per la condizionalità. Fondamentale, però, rispettare il termine dei 30 giorni solari a partire dal ricevimento della notifica. Per procedere sarà necessario compilare apposito modulo reperibile sul sito dell’Anpal. Poi il modulo dovrà essere inviato alla stessa Agenzia per le politiche attive del lavoro tramite PEC o raccomandata A/R.
Dovranno accompagnare il suddetto modulo: l’atto con cui il centro per l’impiego ha notificato la sanzione e un copia del documento di identità. Inoltre, sarà possibile allegare ogni documentazione valida a sostenere le proprie ragioni. Nel caso in cui passino 90 giorni dal ricorso senza avere notizie dal Comitato lo stesso è da considerarsi respinto.