Poste Italiane: buoni fruttiferi e rimborso anticipato. Bollo viene scalato

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:00 Autore: Daniele Sforza

Rimborso anticipato buoni fruttiferi di Poste Italiane, cosa avviene e come funziona il pagamento dell’imposta di bollo? La guida.

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Poste Italiane: buoni fruttiferi e rimborso anticipato. Bollo viene scalato

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Cosa succede se si chiede il rimborso anticipato dei buoni fruttiferi di Poste Italiane? Quali sono le conseguenze su capitale, interessi e bollo?

I buoni fruttiferi di Poste Italiane sono un prodotto molto interessante e conveniente su cui investire. Perché non prevedono spese di gestione o di rimborso, né eventuali commissioni. Ad eccezione solo gli oneri di natura fiscale. Ma cosa succede con il rimborso anticipato dei buoni fruttiferi di Poste Italiane? Quali sono le conseguenze sul capitale, sugli interessi di rendimento e sull’imposta di bollo? Andiamo a fornire le informazioni utili sulla questione.

Poste Italiane: buoni fruttiferi e rimborso anticipato, gli interessi

In caso di rimborso anticipato dei buoni fruttiferi postali, il capitale è restituito al 100% al netto degli oneri di natura fiscale sussistenti. In breve, il capitale non viene toccato. A non essere corrisposti sono invece gli interessi. Infatti, qualora si richieda il rimborso anticipato dei buoni prima del periodo minimo previsto dal particolare tipo di buono sottoscritto, gli interessi non arrivano. Ogni buono ha una durata minima per l’esborso degli interessi di rendimento.

Lo stesso vale per i Buoni 3×4, laddove gli interessi maturano alla fine di ogni triennio. Se per questi tipi di buoni si chiede il rimborso anticipato prima della maturazione relativa al primo triennio, il capitale è restituito; ma gli interessi, non ancora giunti a maturazione, non verranno erogati. Qualora si chieda il rimborso al quinto anno, saranno erogati solo gli interessi del primo triennio e non quelli del secondo, e così via.

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Poste Italiane: buoni fruttiferi e rimborso anticipato, il bollo

Per quanto riguarda l’imposta di bollo, questa è determinata al 31 dicembre di ogni anno. Esenti dall’imposta di bollo sono i Bfp con valore di rimborso non superiore a 5.000 euro. Inoltre, a partire dal 2014, l’imposta di bollo minima ammontante a 34,20 euro risulta abolita.

Se un soggetto sottoscrive un Buono fruttifero di un determinato importo sopra i 5.000 euro e poi chiede il rimborso anticipato, cosa succede? Ricordando che si applica l’imposta di bollo, essendo la somma sopra riportata superiore a 5.000 euro, il valore netto del rimborso è inferiore al valore nominale sottoscritto? A questa domanda la Cassa Depositi e Prestiti risponde nel modo seguente. “In tali casi ai risparmiatori non sarà addebitato l’importo pari alla porzione dell’imposta di bollo applicata che abbia determinato un valore netto di rimborso inferiore al capitale investito”.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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