Assegni familiari 2018 per partita iva e autonomi, quando spettano
Non proprio gli Anf ma uno strumento simile (i cosiddetti “assegni familiari”) può spettare anche ad alcune – poche – categorie di lavoratori autonomi
Partita Iva e autonomi, gli assegni familiari previsti
Gli assegni al nucleo familiare sono una misura di sostegno al reddito indirizzata ad alcune categorie di lavoratori. In generale, si può dire che sono riservati ai lavoratori dipendenti che percepiscono una retribuzione inferiore agli standard stabiliti dalla legge.
Infatti, solo questi possono ricevere gli Anf, appunto, gli assegni per il nucleo familiare. Tuttavia, non proprio gli Anf ma uno strumento assimilabile (il cosiddetto “ assegno familiare”) può spettare anche ad alcune – poche – categorie di lavoratori autonomi.
Assegni familiari 2018 per partita iva e autonomi, quando spettano
A chi spettano?
Nello specifico, si tratta di coltivatori diretti, mezzadri, coloni, oltre ai pensionati ex lavoratori agricoli, commercianti, artigiani iscritti alla gestione separata dell’ Inps. Sono escluse dal novero le partite Iva; in generale, è difficile che accedano a misure di questo tipo.
Quando spettano?
Gli assegni familiari spettano ai lavoratori autonomi in base a quanti familiari questi hanno a proprio carico e nel caso in cui questi ultimi soddisfino alcuni requisiti legati al reddito e al settore di impiego. Le soglie perché in questo momento un familiare venga considerato a carico: 707,54 euro per il coniuge, per un genitore, per ciascun figlio; invece, si sale fino a quota 1.238,19 euro per due genitori ed equiparati. Inoltre, anno per anno, l’ Inps comunica – attraverso apposita circolare – le soglie di reddito da rispettare per accedere alla misura.
Quanto spetta?
Detto ciò, qualora il beneficio venga concesso non si accederà comunque a grandi cifre. Prevista l’ elargizione di 8,18 euro al mese Per ogni familiare a carico nel caso dei coltivatori diretti, coloni e mezzadri. L’ importo mensile arriva a 10,21 euro per i pensionati iscritti alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi. Soltanto poco più di un euro spetta poi ai piccoli coltivatori diretti per i genitori ed equiparati.