Rottamazione cartelle: aumento rate causa interessi e sanzioni, come funziona
Rottamazione cartelle: aumento rate causa interessi e sanzioni, come funziona.
Come funziona la rottamazione delle cartelle per le rate
La rottamazione cartelle consente di mettersi in regola con il fisco pagando i debiti dovuti alle casse dello Stato senza incorrere in interessi e sanzioni. A differenza del regime precedente di rateizzazione, che poteva riguardare tempistiche anche lunghe, la maxi rottamazione cartelle prevede un tempo più ridotto di risoluzione: quindi minore rate. Una rateizzazione più ristretta che di fatto costringe i debitori con maggiore liquidità a indebitarsi ulteriormente per non ricadere nel regime di rateizzazione precedente, comprensivo di interessi e sanzioni. Questo può però dare adito a problemi per i contribuenti.
Rottamazione cartelle o regime precedente: cosa conviene?
Come ricorda Fabrizio Patti su Linkiesta, “gli accordi di diluizione dei pagamenti arretrati con il regime precedente, potevano prevedere fino a 72 rate in sei anni o in casi straordinari fino a 120 rate, ossia 10 anni”. Vien da sé che il numero ristretto delle rate aumenta la liquidità da versare, ma priva di sanzioni e interessi. Mettendo al contempo in difficoltà quelle piccole imprese ancora oberate da una crisi di liquidità. Con la pace fiscale all’orizzonte, potrebbe essere conveniente dare la precedenza alle esigenze della vita quotidiana per poi mettersi in regola con il fisco in un momento successivo.
Ma fino a quanto potrà durare lo stato attuale delle cose? Lo Stato ha bisogno di fare cassa, anche per sovvenzionare gli interventi in cantiere e che riguardano più settori. Da qui l’introduzione della maxi rottamazione delle cartelle esattoriali (poi anche bis) varata dalle precedenti legislature. E così la pace fiscale teorizzata dal nuovo governo e di cui si discuterà in prossimità della nuova Legge di Bilancio.
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Rottamazione cartelle o rateizzazione con sanzioni e interessi: vie d’uscita
Dunque il contribuente in debito ha di fronte a sé un bivio. Da una parte il regime di rateizzazione più ampio ma con interessi e sanzioni che vanno dunque ad aumentare l’importo da liquidare. Dall’altra la maxi rottamazione, che in un più ristretto lasso di tempo, consente di regolarizzarsi con il Fisco versando solo l’effettivo dovuto, senza ulteriori sanzioni o interessi di mora. Quest’ultima ipotesi sembra la più conveniente per chi ha debiti di importo ingente.
Un’altra soluzione, come scritto sul Sole 24 Ore, riguarda quei soggetti che hanno ricevuto una cartella da meno di 2 mesi rispetto alla data di presentazione dell’istanza. Il contribuente potrà quindi scegliere se tale cartella può finire nella maxi rottamazione o può essere rateizzata con il regime precedente.