Pace fiscale 2018 parte a gennaio 2019, Di Maio conferma l’avvio
Pace fiscale 2018 parte a gennaio 2019, Di Maio conferma l’avvio
Oltre a Salvini anche Di Maio ha confermato l’intenzione del governo di avviare la pace fiscale. Il tema incrocia la rottamazione delle cartelle con cui sono alle prese molti italiani in debito col fisco. L’avvio della cosiddetta ‘pace’ potrebbe essere prevista a gennaio 2019. Almeno nell’ipotesi al vaglio dell’esecutivo. La misura potrebbe essere inserita anche nel decreto fiscale collegato che dovrebbe accompagnare la legge di Bilancio.
Pace fiscale, stime intorno ai 3,5 miliardi di euro
I tecnici stanno studiando dettagli e le possibili conseguenze della misura. Infatti si vuole evitare che la pace si sovrapponga alla rottamazione delle cartelle ancora in corso. Circolano già le prime stime economiche. Si calcola di poter recuperare circa 3,5 miliardi di euro. Sebbene si tratti di una tantum sono risorse che possono essere investite in altri punti del programma.
Pace fiscale, Di Maio: ricerchiamo intesa con MEF
Come anticipato è stato Luigi Di Maio a citare nuovamente la misura. ‘Se col Ministero dell’Economia riusciremo a trovare soluzioni su flat tax; pace fiscale, Legge Fornero e reddito di cittadinanza senza sforare i parametri di bilancio, ben venga: ma i parametri non devono darci modo di dire che questo non lo possiamo fare; altrimenti saremmo come gli altri e gli italiani ci manderebbero a quel Paese’.
Pace fiscale, possibili modalità
Come funzionerebbe la pace fiscale? Dovrebbero poter aver accesso tutti coloro che hanno in piedi liti fiscali. Sia chi ha cartelle di Equitalia sino a 100.000. Sia chi ha contenziosi pendenti nelle commissioni tributarie provinciali (primo grado) e regionali (appello). Sempre stando alle voci che circolano si ipotizzano 50 miliardi di euro per ognuna delle due strade.
Quali sarebbero le condizioni per azzerare i contenziosi ed i relativi debiti? Si parla di un 15% o 20%% col sistema del ‘saldo e stralcio’. Inoltre in alcuni casi di particolare difficoltà familiare o aziendale l’aliquota potrà scendere anche al 6% o al 10%.
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