“Dopo mesi terribili ci siamo stabilizzati e quello di oggi non è un rallentamento solo italiano. Questi sul Pil sono dati che non ci fanno stare contenti, ma tutto quello che stiamo mettendo in campo lo stiamo facendo proprio perché ci rendiamo conto della straordinaria urgenza della situazione”. Così il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, in un’intervista alla Stampa in cui illustra il “contrattacco” per far tornare a crescere il Paese.
“I primi segnali di inversione di tendenza ci sono. Ad esempio sono tornati a salire i mutui per le famiglie. Anche il credito al consumo sta migliorando e gli stock di crediti per le piccole e medie imprese si sono stabilizzati” osserva Guidi. “Ovviamente non ci accontentiamo: stiamo cercando in tutti i modi di corroborare l’economia. Le riforme che stiamo facendo vanno proprio in questa direzione”. “È chiaro che qualche mese di lavoro – sottolinea – non basta a invertire il trend, bisogna aspettare che un certo ciclo si compia. Bisogna avere tutti i nervi saldi: nessuno ha la bacchetta magica”.
“La legge Sabatini per il finanziamento dell’innovazione tecnologia degli impianti industriali sta andando molto bene: siamo già a 1,5 miliardi di fondi richiesti. Poi c’è il pacchetto competitività in fase di conversione alla Camera’ afferma Guidi. Inoltre “proprio in queste ore stiamo lanciando una task force che dovrà ridisegnare la politica industriale” tra i cui membri ci sono Roland Berger e Giorgio Barba Navaretti. Parlando del piano straordinario per il made in Italy, “chi vuole investire in Italia deve avere un interlocutore solo”. Per questo, afferma Guidi, “dobbiamo accorpare le strutture esistenti, dall’Ice a Invitalia”.