Sondaggi politici Israele: sempre meno persone credono alla soluzione “un Paese due Stati
Sempre meno persone credono nella soluzione “un Paese due Stati”. A sostenerlo è un’indagine demoscopica del Centro palestinese per la ricerca sulla politica e i sondaggi di Ramallah, riportati dal quotidiano israeliano Jerusalem Post, secondo cui solo il 43 per cento dei palestinesi e il 49 per cento degli israeliani sostiene l’accordo. Si tratta, scrive il giornale, “del livello più basso in oltre un decennio, quando è iniziato un declino costante della popolarità, e il più basso in quasi 20 anni”.
Basti pensare che nel 2010, solo otto anni fa, oltre il 70 per cento degli israeliani e il 57 per cento dei palestinesi era a favore della soluzione dei due Stati.
Le perplessità sull’accordo si sono fatte più ampie dopo che a metà luglio la Knesset ha approvato a maggioranza una controversa legge che definisce Israele come “Stato-nazione del popolo ebraico”. Contro la legge sono scesi in piazza a Tel Aviv sabato scorso, decine di migliaia di persone. I manifestanti, circa 30mila secondo le stime, hanno protestato nella centralissima Piazza Rabin con lo slogan ‘Abolire la legge Stato-Nazione. Sì all’eguaglianza’.
Intanto sono aumentati anche gli scontri tra truppe israeliane e militanti di Hamas. Dalla Striscia di Gaza sono stati lanciati razzi sulla città di Beer Sheva, nel nord del Negev. Lanci a cui ha risposto l’aviazione israeliana. I bombardamenti hanno causato la morte di 3 civili. “Israele vuole ostacolare gli sforzi dell’Egitto e dell’Onu di raggiungere una calma a lungo termine” ha denunciato Fawzi Barhoum, portavoce di Hamas. Dura la risposta del premier israeliano Benjamin Netanyahu: “Siamo nel mezzo di una campagna contro il terrorismo: c’è stato uno scambio di colpi e non finirà tutto in un solo momento. La nostra linea è chiara: un totale cessate il fuoco e non saremo soddisfatti con meno”.
Sondaggi politici: nota metodologica
Il sondaggio è stato condotto su un campione di 2.150 palestinesi dal 25 giugno al primo luglio e di 1.600 israeliani dal 25 giugno all’8 luglio.