Neonato morto a Brescia: indagati tutti i medici, la ricostruzione dei fatti
Un neonato ha perso la vita all’Ospedale Civile di Brescia dopo essere stato colpito da un batterio killer, il serratia marcescens. Il piccolo, nato prematuro, era ricoverato nel reparto di terapia intensiva ed è lì che ha contratto l’infezione; che gli è stata fatale.
Ben sedici medici sono stati inseriti nel registro degli indagati e, quest’oggi, si è svolta l’autopsia sul corpicino della vittima. Si dovranno dunque accertare le cause del decesso e di chi sia la responsabilità effettiva di quanto accaduto.
Nel frattempo, presso l’Ospedale di Brescia, si trova ancora ricoverato l’altro neonato che ha contratto il virus; fratello gemello della vittima. Fortunatamente, il piccolo ha difese immunitarie più forti, che hanno impedito l’aggravarsi dell’infezione.
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Neonato morto a Brescia: casi analoghi di infezione da batterio killer
I genitori del bambino, fratello gemello del neonato morto, non hanno ancora lasciato né l’Ospedale né il reparto di terapia intensiva per poter essere più vicini al neonato. Intanto, però, ad alcune domande degli inquirenti.
Il primario del reparto, dal canto suo, ha ammesso che nella stessa struttura ospedaliera si erano verificati altri cinque casi di infezione dovuta allo stesso batterio. Tutti i neonati, per fortuna, sono guariti senza complicazioni.
Neonato morto a Brescia: da chi o da cosa è partita la diffusione del virus
Si continuano ad effettuare minuziosi controlli per capire da dove provenga il serratia marcescens. Al momento, la struttura ospedaliera sente di poter escludere a priori che il virus sia stato trasmesso dal personale medico.
Solamente le dovute analisi sull’intera equipe medica del reparto potranno dunque smentire o confermare tale ipotesi.
Maria Iemmino Pellegrino
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