Salvatore Cantalupo è morto dopo una malattia fulminante. La causa della morte
Salvatore Cantalupo è morto dopo una malattia fulminante. La causa della morte.
Salvatore Cantalupo, attore napoletano di 59 anni, è morto a causa di una malattia fulminante. Era famoso per aver recitato in “Gomorra“, con il ruolo del sarto. La sua morte è avvenuta in Sardegna, dove l’attore teneva laboratori di recitazione. Il mondo del cinema, e soprattutto del teatro, piange la scomparsa di Salvatore. Il primo a darne l’annuncio è il collega Gianfranco Gallo spendendo per lui parole d’affetto e di stima con una foto che lo ricorda.
Salvatore Cantalupo: un malessere improvviso
La malattia improvvisa che ha colpito l’attore napoletano mentre era in Sardegna gli ha causato la morte repentina, lasciando sconforto e sconcerto per l’accaduto. Inaspettata la sua scomparsa che lascia un vuoto nel cinema e nel teatro. Le parole di un suo collega dimostrano la sua professionalità e la sua bravura. “Salvatore Cantalupo non c’è più. Non eravamo amici nel vero senso della parola, ci eravamo sfiorati nel lavoro.” Così lo ricorda Gallo; “Nel film ‘Fortapàsc’ ci stimammo molto ed ogni volta che per caso ci incontravamo era un festa, ci raccontavamo l’uno all’altro. Salvatore era un attore di quelli che mi piacciono, sul set lavorava sui personaggi per sottrazione, nessun orpello, solo l’essenziale, quello a cui tendo anche io sempre”.
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Salvatore Cantalupo: la sua carriera
La carriera di Salvatore è stata caratterizzata sia dal cinema che dal teatro, in entrambe ha donato il suo contributo. Nelle sue esperienze ha anche affiancato alcuni tra i registi e gli attori più talentuosi della nostra epoca. L’esordio sul grande schermo avvenne nel 1998 in “Teatro di Guerra” di Mario Martone. Ha recitato anche in “Fortapàsc”, lungometraggio del 2009 che racconta la storia di Giancarlo Siani. Per lui anche la partecipazione a “Gomorra” dal libro di Roberto Saviano (del 2006). A teatro, invece, è stato protagonista insieme a Toni Servillo, Iaia Forte e Nina di Majo. Sicuramente, se la malattia non lo avesse stroncato, avrebbe donato ancora tanto altro sia al cinema che al teatro.
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