Premier League 2018/2019, il focus: Leicester, Everton, Burnley, testa all’Europa
Leicester, Everton e Burnley sono tre squadre che pensano all’Europa League, ma per il momento solo una di queste vi potrebbe partecipare già questa stagione ed è la meno quotata, il Burnley.
Tra loro e il sogno europeo c’è di mezzo la gara di ritorno dei preliminari contro l’Istanbul Basaksehir, in programma questo giovedì, 16 agosto, dopo che l’andata è finita per 0-0 in Turchia.
I Clarets si sono resi partecipi di una grande stagione lo scorso anno.
Molti li davano tra i candidati alla retrocessione, invece dopo poco tempo hanno smentito tutti grazie agli ottimi risultati conseguiti soprattutto nella loro casa, “Turf Moor” e alla bravura del proprio tecnico Sean Dyche.
È stata una stagione diversa quella dell’Everton , che ha avuto un brutto inizio d’annata che è costato loro l’eliminazione dall’Europa League nella fase a gironi a discapito di Lione e Atalanta.
Inoltre ad ottobre i Toffees erano in piena zona retrocessione.
Per questi motivi è stato esonerato Ronald Koeman, sostituito dall’ex CT della nazionale inglese Sam Allardyce, che è riuscito a condurre l’Everton all’ottavo posto finale.
Nonostante questa scalata, a maggio è stato licenziato dalla dirigenza e sostituito dal portoghese Marco Silva, ex Watford.
Non è andata molto meglio al Leicester, che sempre ad ottobre ha esonerato il suo allenatore, Craig Shakespeare, sostituendolo con il francese Claude Puel, il quale è riuscito a portare le Foxes alla nona posizione finale.
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Premier League 2018/2019, il focus: il punto sul mercato di Leicester, Everton e Burnley
Tanto movimento in casa Leicester, dovuto soprattutto alla cessione di uno degli eroi dell’annata trionfante con Claudio Ranieri, ovvero Riyad Mahrez, che si è accasato al Manchester City per ben 68 milioni di euro.
Le altre cessioni sono quelle di Ahmed Musa al’Al Nasr per 17 milioni, Islam Slimani andato in prestito al Fenerbahce, Leonardo Ulloa al Pachuca, mentre Robert Huth ha terminato il suo contratto ed è ora svincolato.
Invece sul fronte acquisti troviamo il giovane trequartista James Maddison acquistato dal Norwich e costato 25 milioni, il terzino portoghese Ricardo Pereira arrivato dal Porto per 22 milioni, il difensore turco classe ’96 Caglar Soyuncu proveniente dal Friburgo a cui sono andati 21 milioni, il difensore croato classe ’97 Filip Bakaric dalla Dinamo Zagabria per 15 milioni, il portiere gallese Danny Ward dal Liverpool per 14 milioni, l’esperto difensore Jonny Evans dal West Bromwich per 4 milioni e colui che è stato scelto come erede di Mahrez e anch’egli algerino, Rachid Ghezzal, ala destra proveniente dal Monaco pagato 14 milioni.
Spese pazze anche per l’Everton che ha acquistato Richarlison dal Watford per 56 milioni, il difensore colombiano Yerry Mina dal Barcellona per 30 milioni e dalla stessa squadra sono arrivati anche il terzino francese Lucas Digne per 20 milioni e il centrocampista André Gomes, in prestito oneroso da 2 milioni.
Gli altri acquisti sono il trequartista Bernard a parametro zero dallo Shakhtar Donetsk e il difensore francese Kurt Zouma dal Chelsea in prestito oneroso di 8 milioni.
I Toffees hanno venduto il trequartista olandese Davy Klaasen al Werder Brema per 14 milioni e il difensore argentino Ramiro Funes Mori al Villarreal per 9 milioni.
Sono stati venduti gratuitamente Wayne Rooney al D.C. United e il portiere Joel Robles al Betis.
In prestito hanno salutato Kevin Mirallas preso dalla Fiorentina, Ashley Williams accasatosi allo Stoke City e l’ala nigeriana Henry Onyekuru passato al Galatasaray.
Molto meno movimento per il Burnley che ha acquistato il difensore Ben Gibson dal Middlesbrough per 17 milioni, l’attaccante ceco Matej Vydra dal Derby County per 12 milioni e l’esperto portiere Joe Hart dal Manchester City per 4 milioni.
L’unica cessione da rilevare è quella di Scott Arfield, passato ai Rangers a titolo gratuito.
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Premier League 2018/2019, il focus: le rose e obiettivi per Leicester, Everton e Burnley
La formazione del Burnley è un 4-4-1-1 che vede Hart in porta, Lowton e Ward terzini, Mee e Tarkowski difensori centrali (insediati dal neo arrivato Gibson), Cork e Westwood in mezzo al centrocampo, Lennon e Gudmunsson sulle fasce ed Hendrick dietro la punta centrale, che sarà uno tra Wood, Barnes, Vydra e Vokes.
Sarà molto difficile ripetersi per i Clarets, che puntano ad una stagione tranquilla lontana dalla zona retrocessione e a godersi il più possibile l’Europa League in caso di qualificazione ai gironi.
L’Everton userà un 4-2-3-1 con Pickford tra i pali, Coleman terzino destro e a sinistra uno tra Baines e Digne, due tra Keane, Jagielka, Zouma e Mina nel ruolo di difensori centrali, Gueye e Schneiderlin a centrocampo, che saranno insediati da André Gomes, Richarlison ala sinistra, Walcott ala destra, uno tra Sigurdsson e Bernard come trequartista con Tosun o Niasse come punta centrale.
Questa è una rosa molto competitiva che se troverà un buon gioco può puntare al piazzamento per l’Europa League.
Anche la formazione del Leicester è un 4-2-3-1, con Schmeichel in porta, Ricardo Pereira (o in alternativa l’adattato Amartey) come terzino destro, due tra Maguire, Morgan e i neo arrivati Evans, Bakaric e Soyuncu come difensori centrali e Chilwell come terzino sinistro.
A centrocampo Ndidi e Adrien Silva, con prima riserva Iborra, sulle fasce Gray e Ghezzal, Maddison trequartista, e uno tra Vardy e Iheanacho come punta centrale.
Bella rosa quella del Leicester, anche se sembra le manchi ancora qualcosa per arrivare a lottare per l’Europa e in più il gioco dell’allenatore Claude Puel non fa impazzire i tifosi delle Foxes.