Rating Standard & Poor, la mappa dei Paesi più affidabili
Come Fitch e Moody’s, Standard & Poor è una di quelle agenzie di rating incaricate di segnala e al mercato la solidità di un titolo. I loro giudizi sono utilizzati anche in sede ufficiale per determinare i tassi da far pagare in vari contesti.
Naturalmente non sono mancate le critiche nei lunghi anni di attività. Soprattutto relativamente ai giudizi dati su titoli di società giudicate solide e poi dichiarate insolventi, come Enron o Lehman Brothers.
Tuttavia quello per cui Standard & Poor è più famoso è il giudizio sul debito degli Stati. E l’Italia è naturalmente osservata speciale.
Nella seguente mappa ogni Paese è colorato in base al rating dei propri titoli di Stato. Vi è la solita differenza tra Paesi in via di sviluppo ed occidentali, tuttavia non è tutto così lineare.
Alcuni Paesi “ricchi” come l’Italia appaiono meno affidabili di altri extra-europei. Vediamo
Rating Standard & Poor, l’Italia ridotta a un BBB
L’Italia è giudicata BBB, ovvero sono riconosciute “Adeguate capacità di rispettare gli obblighi finanziari. Tuttavia, condizioni economiche avverse o cambiamenti delle circostanze sono più facilmente associabili ad una minore capacità di adempiere agli obblighi finanziari assunti“. Insomma, si possono comprare i nostri titoli, ma attenzione, crisi come quelle del 2008 potrebbero portarci in territori pericolosi. Abbiamo il rating peggiore in Europa Occidentale. La Spagna è A, la Francia AA, come gli USA. La Germania, assieme a Svezia e Norvegia AAA, come Canada e Australia.
Anche senza riferirci tuttavia a Paesi così eccellenti, rimane il confronto con altri, come Cina, Botswana, Cile, Malesia che appaiono più solidi del nostro Paese anche se più povero.
Siamo invece allo stesso livello del Messico, della Russia, del Perù, dell’Indonesia, dell’India.
Al di sotto di noi solo la gran parte dei Paesi africani, la Grecia, l’Argentina, il Pakistan, il Brasile, ora la Turchia.