Flat Tax Partita Iva 2019: regime forfettario ampliato, limiti reddito, i requisiti
Requisiti Flat Tax 2019 per Partite Iva
Il Carroccio, in accordo col Movimento 5 Stelle, ha depositato alla Camera una proposta di legge riguardante una “mini” Flat Tax. Primo firmatario il capogruppo leghista a Montecitorio Riccardo Molinari; ha sottoscritto il capogruppo pentastellato Francesco D’Uva. Con tutta probabilità verrà inserita nella prossima manovra; d’altra parte, già a settembre dovrebbe essere incardinata in Commissione Bilancio.
In pratica, i proponenti chiedono di ampliare il regime forfettario per le persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni. La nuova soglia sarebbe pari a 100mila euro all’anno di ricavi e compensi. Insomma, come si diceva, un’estensione del regime forfettario già esistente per professionisti e artigiani che già si avvalevano di una contabilità semplificata fino a 50mila euro. Secondo anticipazioni che per prima è stata in grado di fornire l’Ansa, prevista un’aliquota fissa al 15%; per le start up si fermerebbe al 5% fino al quinto (o quarto) anno dalla fondazione.
Costo stimato del provvedimento 3,5 miliardi a partire dal 2019. La copertura assicurano dalla Lega arriverà dalla “riduzione dello 1% di tutte le dotazioni finanziarie di parte corrente del bilancio dello Stato; fatta eccezione per le spese per oneri inderogabili, ad eccezione delle spese relative alle missioni”.
Flat Tax Partita Iva 2019: regime forfettario ampliato, limiti reddito, i requisiti
Ancora più specifiche le informazioni diffuse dal Sole24Ore. Per beneficiare dell’aliquota al 15%, Partite Iva e piccole imprese non dovranno aver sostenuto spese per più di 15mila euro lordi (prima erano 5mila) o avere beni strumentali di costo superiore ai 40mila euro (in precedenza 20mila). L’aliquota piatta al 5% per le start up, dovrebbe essere applicata anche agli under 35 e over 55 per 5 periodi d’imposta successivi.
Inoltre, sono previste delle agevolazioni per chi usufruirà del regime forfettario: sarà esente da spesometro e fatturazione elettronica, Poi non gli saranno applicati dichiarazione, versamento e adempimenti Iva; inoltre, non saranno assoggettati a studi di settore e indici sintetici di affidabilità. La misura dovrebbe coinvolgere tra i 500mila e i 550mila professionisti secondo le stime della Lega; non tantissimi tutto sommato (da cui, appunto, la denominazione “mini”).