Stipendio docenti e personale Ata in calo, ecco lo studio della Rgs
Stipendio docenti e personale Ata in calo, ecco lo studio della Rgs.
Stipendio scuola in calo, lo studio
Nelle scuole italiane aumentano i precari e diminuisce lo stipendio docenti. Questa duplice penalità è visibile nell’Annuario statistico della Rgs (Ragioneria generale dello Stato), riguardo all’anno 2016. Dallo studio annuale, resto pubblico nelle ultime ore, si evidenzia che i cosiddetti “insegnanti flessibili” (non di ruolo) siano aumentati da 142.247 a 162.891. Nulla di strano, considerato l’alto numero di personale non di ruolo che da sempre caratterizza le le scuole del nostro paese.
Stipendio docenti: il calo
A risultare inaccettabile il rapporto dei tecnici del Mef all’intero comparto Scuola, pari ad oltre un milione e 200.000 docenti e Ata, è la conferma di un calo degli stipendi ai danni di coloro che operano nella formazione giovanile; infatti i 28.403 euro annui rappresentano il compenso più basso del pubblico impiego. A seguire ci sono quelli degli enti locali, con 29.081 e dei ministeri che toccano i 30.695 euro. Evidenti le cifre più alte per magistrati (con 138.268), prefetti (93.026) e diplomatici (92.819).
L’aspetto ancor più negativo, sia per i docenti che per gli Ata, è che nel 2015 i guadagni annuali arrivavano a 29.307 euro, superando quelli dell’anno precedente (29.130). L’anno successivo (2016 appunto) un crollo netto di circa 1000 euro a testa. Sono serviti a poco i rinnovi di contratto e i mini-aumenti accreditati a Giugno 2015 e ancor meno gli arretrati ricevuti il mese prima. Le scuole italiane subiscono, quindi, un vero e proprio arretramento economico.
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Stipendio docenti: il prossimo rinnovo contrattuale
Diventerà, dunque, importantissimo giocarsi al meglio la partita sul prossimo rinnovo contrattuale, visto che l’attuale Ccnl (contratto collettivo nazionale di lavoro) sarà già scaduto il 31 Dicembre. Anief ricorda che non appena verrà approvata la sua rappresentatività sindacale, avendo la possibilità così di sedersi, per la prima volta, ai tavoli di contrattazione nazionale, lavorerà sicuramente per un incremento degno di questo nome. Altro obiettivo è sicuramente quello di introdurre delle novità che facciano riacquistare ossigeno alla categoria in modo indiretto. Ad esempio ristabilire lo scatto stipendiale alla maturazione del terzo anno di anzianità e la validità, ai fini della ricostruzione di carriera, del 2013. Inoltre, il giovane sindacato reputa indispensabile equiparare gli stipendi, iniziando dagli scatti di anzianità, sui quali si sono espresse recentemente le sezioni unite della Corte di Cassazione.