Governo ultime notizie: concessione autostrade revocata? Le penali
Governo ultime notizie: concessione autostrade revocata? Le penali
Oggi le esequie di Stato per i morti del crollo del Ponte Morandi di Genova; in realtà, saranno solo 19 le salme alla Fiera del capoluogo ligure su 41 vittime accertate finora. Infatti, molte famiglie hanno scelto la cerimonia privata, anche per evitare le “passerelle politiche”. Intanto, il ministro delle Infrastrutture Toninelli conferma l’avvio dell’iter per revocare la concessione ad Autostrade per l’Italia. La procedura è partita per iniziativa del premier Conte.
“Il disastro è un fatto oggettivo e inoppugnabile e l’onere di prevenirlo era in capo al concessionario su cui gravavano gli obblighi di manutenzione e di custodia” perentorio il messaggio da Palazzo Chigi. Ora, l’azienda controllata dalla famiglia Benetton ha 15 giorni a disposizione per rispondere in via formale. Nel frattempo, la procura di Genova ha posto sotto sequestro le macerie del ponte crollato; tuttavia, il fascicolo per attentato colposo alla sicurezza dei trasporti, omicidio colposo plurimo e disastro colposo è aperto contro ignoti.
Governo ultime notizie: concessione autostrade revocata? Le penali
Ma in che modo e a che costo il governo ha la possibilità di revocare la concessione ad Autostrade per l’Italia? In linea di massima, una concessione è revocabile se sussistono gravi motivi; d’altra parte, l’episodio di Genova è solo l’ultimo degli episodi controversi che hanno riguardato Autostrade per l’Italia. Un elenco non esaustivo delle tantissime denunce pendenti contro l’azienda: crollo di un cavalcavia dell’A14 l’8 marzo 2017; la sentenza sulla contraffazione del brevetto del controllo della velocità Tutor; il processo di Avellino per la morte di 40 persone su un bus precipitato dal viadotto Acqualonga della A16 nel 2013.
Detto ciò, sulla strada intrapresa dal governo potrebbero esserci chilometri di carte bollate. Tra l’altro, in caso di revoca, Anas dovrebbe pagare almeno 20 miliardi ad Autostrade per l’Italia; contratto alla mano “un importo corrispondente al valore attuale netto dei ricavi della gestione, prevedibile dalla data del provvedimento di recesso, revoca o risoluzione del rapporto, sino a scadenza della concessione, al netto dei relativi oneri, investimenti e imposte nel medesimo periodo”. Il premier Conte ha assicurato che non verrà pagato nemmeno un euro di penale e promette tempi di revoca record.