Crollo Genova: perchè Ponte Morandi è crollato, tutte le ipotesi

Pubblicato il 18 Agosto 2018 alle 21:11 Autore: Laura Segatti
Ponte Morandi Genova crollo morti e feriti

Crollo Genova: perchè Ponte Morandi è crollato, tutte le ipotesi.

Sono passati ormai 4 giorni da quel fatidico 14 agosto, in cui hanno perso la vita 38 persone a seguito del cedimento parziale del viadotto Morandi che è parte del tracciato dell’autostrada A10. La domanda resta una: perchè è crollato? Gli esperti hanno escluso fin dall’inizio che il ponte possa essere crollato a causa della pioggia. Non è possibile ora stabilire il motivo del crollo, quel che è certo è che i sopralluoghi e le indagini saranno lunghe e tortuose. Lo stesso giorno dell’accaduto si è aperta un’indagine per disastro colposo e omicidio colposo plurimo condotta dai pm Francesco Terrile e Walter Cotugno. Molti esperti escludono che il ponte sia crollato per la forte pioggia o per un fulmine (quest’ultima è un’ipotesi fatta anche da alcuni dirigenti della società che gestiva il ponte). Ora la priorità è accertarsi che non vi sia più nessun corpo tra le macerie.

Crollo Genova: “Ipotesi perdita appoggio campata centrale”

“Un’ipotesi plausibile, visto il filmato della caduta del ponte, è che si sia persa la campata centrale appoggiata da un lato sulla pila 9 e dall’altro sulla pila rimasta in piedi; che abbia perso l’appoggio sulla pila 9 e quindi sia andata giù eccitando dinamicamente la pila”. A parlare con l’Adnkronos è Giuseppe Mancini, in pensione da pochi mesi, già Ordinario di Tecnica delle Costruzioni presso la Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Torino, in teoria e progetto dei ponti.”La pila -dice Mancini- non era progettata per questa condizione estrema e quindi si è rotta”. Ma cosa può aver indotto la perdita di appoggio? “La vibrazione indotta dalla combinazione di vento e pioggia, che si manifesta quando c’è pioggia intensa e vento anche non troppo elevato -spiega il professore- Perché l’acqua che cade forma una specie di torrente che si stacca e va a terra; quando si stacca la massa cambia repentinamente e lo strallo oscilla. Queste oscillazioni possono essere aumentate dal vento. Ciò può aver comportato una variazione di geometria; si muoveva la zona di appoggio delle travi, è uscita dall’appoggio ed è caduta da un lato”.

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Crollo Genova: le conclusioni di Giuseppe Mancini

Se questo fosse il motivo, si tratterebbe, secondo Mancini, di un difetto di progettazione “perché a quell’epoca nessuno sapeva cosa fosse il fenomeno, scoperto nel ponte di Rotterdam solo successivamente”. E sul fatto che si potesse scoprire il problema, il professore non ha dubbi: “Su un ponte con stralli in calcestruzzo non era possibile vederlo, se fosse stato con stralli in acciaio sarebbe stato diverso, perché sono molto numerosi ed a breve distanza”, conclude.

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