L’Unione europea ha deciso di imboccare il sentiero di nuove e più severe sanzioni contro la Russia. Tutti i paesi europei hanno legami economici e finanziari con la Mosca e tutti sanno che le decisioni degli ultimi giorni finiranno per avere un impatto sull’economia continentale. In Scandinavia, la Finlandia è particolarmente esposta alle turbolenze internazionali.
Helsinki ha sempre chiesto prudenza e moderazione nel gestire la crisi ucraina proprio a causa dei forti interessi economici che la legano alla Russia, paese col quale condivide l’intero confine orientale.
L’export potrebbe risentirne, infatti, e se caleranno le esportazioni potrebbero sparire anche i posti di lavoro: è quello che temono gli industriali finlandesi, spaventati all’idea di un lungo periodo di gelo tra Mosca e l’Europa. L’anno scorso la Finlandia ha esportato prodotti alimentari per un totale di 450 milioni di euro. Un quarto delle esportazioni alimentari della Finlandia prende la strada della Russia.
La scorsa settimana il Partito di Centro (la principale forza di opposizione) ha chiesto al primo ministro Stubb di fare chiarezza: che impatto avranno le nuove sanzioni sul commercio tra Russia e Finlandia? Che impatto avranno le nuove sanzioni sull’economia finlandese? Il Partito di Centro ritiene che le decisioni adottate dall’Ue potrebbero finire col pesare non poco sui già complicati bilanci di Helsinki.
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Secondo Stubb, le sanzioni contro la Russia avranno sicuramente un impatto sull’economia finlandese, ma questo impatto non sarà poi così decisivo. Stubb ha detto alla radiotelevisione di stato del suo paese che il governo ha lavorato “giorno e notte” per fare in modo che le decisioni dei partner europei non finissero per colpire gli interessi finlandesi e i posti di lavoro.
Ieri Stubb è tornato sull’argomento, aggiungendo altri dettagli. Ha affermato che le decisioni del suo governo terranno conto del quadro internazionale e ha detto che nel breve periodo le conseguenze per l’economia finlandese dovrebbero essere contenute. Sul lungo periodo, però, i danni potrebbero essere significativi. “Non c’è dubbio che se le sanzioni danneggeranno notevolmente la Finlandia cercheremo il supporto dei nostri partner europei” ha dichiarato il premier.
La Norvegia non fa parte dell’Unione europea ma ha annunciato lo stesso di voler sposare la linea delle sanzioni contro la Russia. Questo ha spinto le aziende del paese a tirar fuori le calcolatrici per capire come tutto ciò impatterà sui loro bilanci.
Knut E. Sunde, a capo dell’associazione degli industriali del paese, ha dichiarato che le nuove e più severe sanzioni contro la Russia danneggeranno l’economia norvegese.
Oslo ha esportato in Russia prodotti ittici per un valore complessivo di circa un miliardo di dollari, lo scorso anno. E la Statoil, gigante norvegese del petrolio, ha in ballo numerosi (e redditizi) contratti di collaborazioni con i colleghi russi. Difficile fare previsioni, ha detto Sunde: quel che è certo è che molte aziende finiranno per rimetterci qualcosa.
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