Accadde Oggi, 21 agosto: Muore il leader comunista Palmiro Togliatti
Accadde Oggi, 21 agosto: Muore il leader comunista Palmiro Togliatti
Togliatti è una città russa situata nei pressi del Volga nonché capoluogo di un Oblast’. Per l’enorme lavoro svolto e per la grande fede nell’ideale comunista, l’Unione Sovietica decise di cambiare il nome della città di Stavropol’-na-Volge, il 28 agosto 1964, in onore al grande statista comunista italiano: Palmiro Togliatti.
Dopo appunto una settimana dalla morte di Togliatti, il 21 agosto, l’URSS scelse la città in base al trasferimento voluto da Togliatti della catena di montaggio della Fiat 124 alla Lada.
Un uomo straordinario e abile politico. Uno dei più importanti statisti italiani nel secondo dopoguerra
Palmiro Togliatti nacque a Genova (sic) il 26 marzo 1893. Nel 1914 si iscrisse presso il Partito Socialista ed insieme ad una piccola minoranza all’interno del partito, si schierò a favore dell’intervento italiano nella Prima Guerra Mondiale a favore dell’Intesa in quanto considerava la presenza di una potenza straniera su territorio italiano una grave minaccia sopratutto se tale potenza si dimostrava “reazionaria”. A causa della sua miopia in un primo momento dopo lo scoppio della guerra si arruolò come volontario nella Croce Rossa e solamente successivamente, per motivi di urgenza di uomini, come soldato. Prima di partire per il fronte però, il giovane Togliatti riuscì a laurearsi trovando come relatore per la sua tesi Luigi Einaudi.
Lo sviluppo industriale del Nord Italia, cessate le ostilità in Europa, la classe operaia iniziò a non identificarsi più nel vecchio Partito Socialista, il quale dopo contrasti interni, si scisse in Partito Socialista e Partito Comunista. Tra i fondatori del Partito Comunista Italiano spiccò Palmiro Togliatti, il quale rimase il punto di riferimento più importante del partito dalla sua fondazione il 21 gennaio 1921 fino all sua morte.
Il Partito Comunista Italiano guidato da Togliatti riuscì ad espandersi grazie alle partecipazioni agli eventi internazionali come il Comintern.
Durante il ventennio fascista, per ovvie ragioni politiche, Togliatti fu costretto a fuggire dall’Italia e a rifugiarsi in Unione Sovietica protetto dal suo amico Joseph Stalin.
Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale minacciò Togliatti stesso, data la fulminea avanzata tedesca. Ma la sconfitta a Stalingrado e a Kursk e lo sbarco in Sicilia degli Alleati furono i punti di inizio per gli Stati dell’Alleanza per iniziare ad ordire un futuro ordine mondiale nel momento in cui le Potenze dell’Asse fossero state sconfitte.
L‘Armistizio di Cassibile, fu l’evento che aprì la strada al rientro di Togliatti in Italia nel marzo del ’44.
L’idea di Togliatti era quella di far destituire la monarchia appena rientrato nel Bel Paese e portare l’Italia verso l’orbita comunista.
Accadde il 31 luglio: viene adottata la Costituzione di Weimar
Accadde oggi, 21 agosto: muore Palmiro Togliatti. La storia che portò alla svolta di Salerno
La situazione italiana nell’aprile del 1944 era però ben più complicata. Varie Repubbliche Partigiane erano presenti nel Nord Italia, controllato dalla Repubblica Sociale Italiana. Nella parte Sud della Penisola, vari partiti all’interno del CLN vi erano tante, troppe forze che si contendevano il potere nel governo Badoglio. Tali forze composte da monarchici, antifascisti e badogliani erano in disaccordo tra di loro e la vita politica del Regno del Sud era in subbuglio.
Togliatti riuscì ad arrivare in tempo, e grazie alla accondiscendenza di Stalin, il Segretario del Partito Comunista Italiano iniziò le trattative per arrivare ad un compromesso che accontentasse tutte le forze. L’unico modo, però, che Togliatti ebbe per dare l’esempio agli altri partiti fu quello di far decadere in maniera temporanea la necessità di destituire la monarchia italiana. “Svolta di Salerno” fu il nome dato a quell’evento storico per cui i partiti più importanti italiani del Regno del Sud decisero di collaborare gli uni con gli altri mettendo al primo posto la necessità di sconfiggere il fascismo in Italia e posponendo gli ulteriori problemi alla fine della guerra, sopratutto quelli istituzionali riguardanti la forma di Stato, riunendo tutti i partiti nel CLN. Tale atteggiamento di Togliatti, però, creò un certo malcontento dato che agli occhi dell’opinione pubblica sembrò che Togliatti avesse “tradito” la causa anti-monarchica.
La liberazione di Roma nel 1944 diede il via al formarsi del primo governo. In tale periodo, Togliatti assunse la carica di Ministro della Giustizia che ricoprì anche dopo la fine della guerra. La famosa amnistia emanata al fine di riconciliare il popolo italiano e per tentare di far cessare gli omicidi contro fascisti, ma pur sempre cittadini, il Ministro Togliatti emanò il 22 giugno del 1946 la famosa “Amnistia Togliatti“.
Togliatti, promotore della via italiana al socialismo
Nel secondo governo De Gasperi, Togliatti non ricoprì alcun ruolo istituzionale tanto che poi nel 1947 il Partito Comunista fu escluso da qualsiasi carica istituzionale ad eccezione del Deputato.
Palmiro Togliatti continuò a lottare fino al giorno della sua morte. Egli riuscì a superare gli ostacoli più difficili. Sopravvisse ad un tentativo di omicidio nel 1948, riuscì ad evitare lo scoppio di manifestazioni in larga scala in tutta Italia dopo il suo tentato omicidio, riuscì ad aprirsi uno spazio di autonomia dalla Russia di Stalin grazie alla sua idea della “via italiana al socialismo“.
Accadde oggi, 21 agosto 1940: Togliatti e Trockij, uniti nel giorno della scomparsa
Tra le più grandi ombre della sua attività politica, si recrimina la sua vicinanza a Tito nella contesa tra Italia e Jugoslavia per il possesso della Venezia Giulia.Non si può assolutamente negare il fatto che Togliatti sia stato tra i giganti della vita politica italiana, insieme agli altri grandi leader dell’epoca, da sinistra a destra.
Citiamo un ultimo, piccolo particolare: Palmiro Togliatti morì a Jalta, in Crimea, lo stesso giorno in cui venne assassinato Lev Trockij in Messico, 21 agosto 1940.