Finanziamento non pagato e pignoramento auto, quando si rischia
Finanziamento non pagato e pignoramento auto, quando si rischia
Quando arriva il pignoramento dell’auto
Molte persone decidono di ricorrere alla formula economica del finanziamento per ottenere somme utili e affrontare magari spese ingenti. Oppure a fronte di acquisti di beni come l’automobile si preferisce accedere ad un finanziamento per alleggerire l’impatto dell’acquisto sull’economia familiare. O più semplicemente per indisponibilità immediata della cifra necessaria. Il numero e la necessità al ricorso ai finanziamenti aumenta in periodi di crisi o in presenza di congiunture economiche non favorevoli. Ma cosa succede se non si riesce a far fronte agli impegni?
Finanziamento non pagato, finanziarie intermediari come banche
Nello specifico delle finanziarie a regolare ciò che avviene è il codice di procedura civile che detta regole uniformi. Le finanziarie sono intermediari finanziari. In caso di mancato pagamento l’interessato viene segnalato alla Centrale Rischi della Banca d’Italia (cosiddetta CAI) che ai cosiddetti SIC (Sistemi di informazioni creditizie). Quali sono le conseguenze? Ecco alcuni esempi: divieto a emissione di assegni, apertura di conti correnti, a concessione di ulteriori mutui e prestiti fino a debito estinto.
Finanziamento non pagato, i rischi pratici
Indispensabile una premessa. Il mancato pagamento dei debiti non costituisce reato. Si va però incontro al pignoramento. Cosa è? Un atto che ha conseguenze sul patrimonio presente e futuro dell’interessato. Per cui non pagare le rate di un finanziamento può avere come conseguenza pratica la perdita di una parte dello stipendio. O della pensione o dei soldi eventualmente presenti sul conto corrente. Proprio perché si parla di patrimonio presente e futuro anche i soldi di una eventuale vincita sono potenzialmente pignorabili. Inoltre salvo che gli eredi non rifiutino l’eredità è bene sapere che i debiti si tramandano di padre in figlio.
Finanziamento non pagato, i casi di morosità
Primo passaggio è la mora che interviene in caso di ritardo nel pagamento. Col debitore in mora scattano gli interessi legali secondo il tasso prestabiliti. Quando il debitore è automaticamente in mora? Quando si tratta di pagare il prezzo di una vendita per un oggetto già consegnato; per le retribuzioni di lavoro da pagare ai dipendenti o ai collaboratori esterni; per il pagamento dei canoni di affitto;quando il debito nasce da un comportamento illecito del debitore; in tutti gli altri casi in cui il debitore ha dichiarato per iscritto di non voler pagare. Nelle altre ipotesi serve una richiesta scritta da parte dal creditore.
Finanziamento non pagato, titolo esecutivo e atto di precetto
A seguire interviene l’azione esecutiva con l’atto di precetto. Il titolo esecutivo (assegno o cambiale o decreto ingiuntivo) va notificato al debitore con l’ufficiale giudiziario e, insieme ad esso o successivamente, va inviato anche il cosiddetto ‘atto di precetto’. Cosa è? L’intimazione in cui si dà al debitore il termine massimo di 10 giorni per pagare spontaneamente. Decorso tale tempo il creditore può finalmente agire con l’espropriazione forzata. Il precetto ha una validità di 90 giorni. Se entro 90 giorni non viene effettuato il pignoramento, il creditore, per poter procedere, deve notificare un altro precetto.
Finanziamento non pagato, espropriazione forzata
A seguire di passa all’espropriazione forzata. Ovvero ai beni del debitore per rivenderli e ricavarne risorse economiche utili al creditore. Può essere il caso dell’automobile o dell’appartamento. Il processo espropriativo può essere di tre tipi: espropriazione mobiliare presso il debitore; espropriazione immobiliare; espropriazione presso terzi.
Nel primo caso può rientrare il pignoramento dell’automobile. L’espropriazione mobiliare presso il debitore consiste in un atto di pignoramento eseguito dall’ufficiale giudiziario. Non tutti i beni del debitore possono essere pignorati. Ma possono rientrare tra questi le automobili.
Finanziamento non pagato, il caso dell’automobile
Cosa succede nel caso specifico dell’automobile? L’ufficiale giudiziario può procedere in due modi diversi: durante la procedura di pignoramento mobiliare, recandosi presso il domicilio del debitore, verificando la presenza di una automobile. C’è un secondo modo talvolta più efficace. Segue la strada telematica: con una visura presso il PRA e identificazione del mezzo di proprietà del debitore. Lo stesso è è intimato a consegnare il mezzo all’istituto vendite giudiziarie. In caso ciò non avvenga il mezzo può essere sottratto anche in caso di fermo per un controllo. A quel punto gli organi di polizia lo consegnano agli organi della procedura di pignoramento.
Infine, sempre per stare all’esempio dell’automobile, se le cose del debitore sono possedute da un terzo come nel caso del prestito dell’auto o se questi avanza crediti da altri soggetti il creditore può procedere all’espropriazione presso terzi.