Ponte Genova: morti e feriti, ecco il bilancio definitivo e le condizioni.
Sale a 43 il bilancio delle vittime del disastro che ha creato il crollo del Ponte Morandi a Genova. L’ultimo corpo tratto in salvo dalle macerie – purtroppo, come tanti altri, ormai senza vita – è stato quello di Mirko Vicini, addetto all’isola ecologica di di lungoargine Polcevera, che si trovava sul piazzale quando il pilone del ponte, completamente sbriciolato, l’ha travolto. Proviamo a dare un volto agli ultimi corpi inermi portati alla luce dai vigili del fuoco e a chi non ce l’ha fatta.
Ponte Genova: tra le vittime, Albert è riuscito a salvarsi
Prima di Mirko, che aveva appena terminato il suo turno prima del crollo, i vigili del fuoco hanno rinvenuto la vettura su cui a bordo viaggiava la famiglia Cecala. C’era anche la piccola Kristal, 9 nove anni, insieme a mamma Dawna e papà Cristian. Impossibile tenere a freno la commozione anche per Sergio Mattarella. Questo è accaduto al Capo dello Stato, mentre osservava i resti della Hyundai sui cui viaggiava la famiglia di Oleggio. La quota è malauguratamente salita anche a seguito del decesso del 36enne Marian Rosca, di professione camionista, anche lui lì in quel frangente maledetto delle 11.37 del 14 agosto. Era stato ricoverato all’ospedale San Martino, con un quadro clinico disperato. Per lui trauma cranico e trauma toracico. La gravità delle ferite gli è costata un coma farmacologico, dal quale l’uomo non si è più svegliato.
Nell’elenco dei dispersi figurava anche il nome di Albert, un cittadino tedesco che, inaspettatamente, ha telefonato la prefettura rassicurando gli uomini dell’unità di crisi sulla sua incolumità. Fortunatamente è vivo e sta bene.
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Ponte Genova, non solo automobilisti: tra i morti anche alcuni colleghi di Mirko Vicini.
Erano almeno tre i dipendenti dell’Amiu, l’Azienda Multiservizi e d’Igiene Urbana, che stavano lavorando nell’Isola Ecologica su cui si sono abbattuti i tronconi della campata distrutta del Ponte Morandi. Oltre all’ultima vittima accertata Mirko Vicini, di 31 anni, c’erano anche il 53enne Sandro Campora e Bruno Casagrande, 57 anni. L’Azienda ha emanato un comunicato stampa per mettere al corrente dei possibili disservizi a seguito dell’emergenza in atto. Ai funerali di Mirko non c’erano gonfaloni, ma solo le divise verdi che indossavano gli operai Amiu, con uno scrosciante applauso che ha percorso la chiesa dell’Incoronata, dove è stato dato l’ultimo saluto al giovane assunto con un contratto trimestrale dalla ditta da appena 43 giorni.
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