Assegno di divorzio: cambiano criteri e durata, ddl in commissione

Pubblicato il 27 Agosto 2018 alle 00:47 Autore: Camilla Ferrandi
assegno di divorzio

Assegno di divorzio: cambiano criteri e durata, ddl in commissione

Criteri e durata assegno divorzile, cosa cambia nel 2019


Il progetto di legge è già depositato in Commissione Giustizia della Camera. L’esame è previsto per settembre. Il disegno di legge “Norme in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità”, a firma Pillon (Lega). Ha come obiettivo quello di stabilire con chiarezza i criteri utili per valutare gli assegni divorzili.

Vista la finalità che tenta di perseguire, il ddl individua nello specifico nuovi criteri che il giudice dovrà considerare nella valutazione dell’attribuzione dell’assegno. Ciò in caso di divorzio tra due coniugi con figli.

Assegno di divorzio: criteri e nuova durata

Nel dettaglio, in rapporto alla durata del matrimonio, si considerano:

  • le condizioni personali ed economiche in cui i coniugi vengono a trovarsi a seguito dello scioglimento o della cessazione degli effetti civili del matrimonio;
  • il contributo personale ed economico dato da ciascuno alla conduzione familiare e alla formazione del patrimonio di ciascuno e di quello comune;
  • il patrimonio e il reddito di entrambi;
  • la ridotta capacità reddituale dovuta a ragioni oggettive, anche in considerazione della mancanza di un’adeguata formazione professionale o di esperienza lavorativa; quale conseguenza dell’adempimento dei doveri coniugali nel corso della vita matrimoniale;
  • l’impegno di cura di figli comuni minori, disabili o comunque non economicamente indipendenti;
  • il comportamento complessivamente tenuto da ciascuno in ordine al venir meno della comunione spirituale e materiale.

Assegno di divorzio: ddl in commissione

Inoltre in alcuni casi, si legge nel ddl, il giudice, fermi i predetti criteri, potrà predeterminare la durata dell’assegno, circoscrivendo la sua corresponsione nel tempo. Questo potrà succedere, ad esempio, laddove la ridotta capacità reddituale del coniuge richiedente sia dovuta a ragioni contingenti o comunque superabili nel breve periodo.

Il testo depositato, infine, chiarisce anche le situazioni in cui l’assegno divorzile cessa di essere dovuto. Queste sono: nuove nozze, unione civile con un’altra persona o una stabile convivenza attuate da parte del coniuge richiedente.

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L'autore: Camilla Ferrandi

Nata nel 1989 a Grosseto. Laureata magistrale in Scienze della Politica e dei Processi Decisionali presso la Cesare Alfieri di Firenze e con un Master in Istituzioni Parlamentari per consulenti d'assemblea conseguito a La Sapienza. Appassionata di politica interna, collaboro con Termometro Politico dal 2016.
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