Febbre del Nilo in Italia: sintomi, contagio e conseguenze. I dettagli
Febbre del Nilo in Italia: sintomi, contagio e conseguenze. I dettagli
Conseguenze contagio febbre del Nilo, come avviene
Erano due i cittadini italiani colpiti dalla cosiddetta Febbre del Nilo, uno di Rho e l’altro di originario di Pregana Milanese. I rispettivi comuni hanno quindi annunciato l’intensificarsi delle attività di disinfestazione promosse a seguito della diagnosi.
Scrivono sul sito del comune di Rho e Pregnana sulla malattia tropicale che non se ne conoscono “ i particolari a riguardo del soggetto colpito né dove è stata contratta e in quali condizioni, potrebbe utilizzare come vettore le zanzare” . Vediamo quindi in dettaglio quali sono i sintomi, come viene trasmessa la malattia e se c’è da preoccuparsi.
Febbre del Nilo in Italia: colpita anche la Sardegna
La febbre del Nilo: quali sono i sintomi e come avviene la trasmissione?
Responsabile della malattia è un virsu, il cui principale veicolo è rappresentato da diverse specie di zanzare, che sono il primo vettore. Tra queste, in particolare, il genere Culex è quello a cui è necessario prestare più attenzione. Le piogge abbondanti, le temperature alte e tutte le condizioni che possono portare a un proliferarsi di questi insetti costituiscono un potenziale fattore di rischio. Tra i 2 e i 15 giorni è la durata dell’incubazione. Il primo sintomo è l’ipotermia: la febbre dura dai tre ai sei giorni e può provocare perdita dell’appetito, cefalea e nausea.
Se compaiono anche dolori muscolari, difficoltà reespiratorie ed eruzioni cutanee è molto probabile che si tratti di West Nile che può sfociare in paralisi, stati di alterazione di coscienza endema cerebrale e coma. Proteggersi con opportuni spray repellenti e indossare indumenti leggeri e protettivi sembra l’unica modalità per prevenire efficacemente la malattia. A ciò è necessario, ovviamente, affiancare opportuni interventi sistematici di bonifica e disinfestazione.