Febbre del Nilo in Italia: sintomi, contagio e conseguenze. I dettagli

Pubblicato il 27 Settembre 2018 alle 11:20 Autore: Antonella Cariello
Zanzara tigre in Italia puntura e sintomi, ecco le zone più a rischio febbre del nilo insetti killer

Febbre del Nilo in Italia: sintomi, contagio e conseguenze. I dettagli

Conseguenze contagio febbre del Nilo, come avviene


Erano due i cittadini italiani colpiti dalla cosiddetta Febbre del Nilo, uno di Rho e l’altro di originario di Pregana Milanese. I rispettivi comuni hanno quindi annunciato l’intensificarsi delle attività di disinfestazione promosse a seguito della diagnosi.
Scrivono sul sito del comune di Rho e Pregnana sulla malattia tropicale che non se ne conoscono  “ i particolari a riguardo del  soggetto colpito né dove è stata contratta e in quali condizioni, potrebbe utilizzare come vettore le zanzare” . Vediamo quindi in dettaglio quali sono i sintomi, come viene trasmessa la malattia e se c’è da preoccuparsi.

Febbre del Nilo in Italia: colpita anche la Sardegna

E’ accaduto in provincia di Oristano. I soggetti colpiti sono anziani, entrambi ricoverati all’ospedale San Martino. La conferma della diagnosi è arrivata dalle analisi effettuate sul fluido cerebrospinale dei pazienti, condotte dal Policlinico di Monserrato. Uno dei pazienti si trova attualmente ricoverato nel reparto di Rianimazione del nosocomio oristanese, mentre l’altro è stato trasferito nella serata di ieri all’ospedale Santissima Annunziata di Sassari, sempre in Rianimazione, con l’elisoccorso. Il 55enne di Rho e il 74enne di Pregana nonhanno rappresentato, quindi un caso isolato. Anche a Mira Taglio, provincia di Venezia, la cosiddetta West Nile ha colpito ancora. Il caso ha allertato il Sindaco che ha emanato un’ordinanza per diramare opportuni provvedimenti preventivi. E’morta anche l’anziana di Ferrara che era stata ricoverata nell’ospedale di Cona. La donna era affetta anche da altre patologie.

La febbre del Nilo: quali sono i sintomi e come avviene la trasmissione?

Responsabile della malattia è un virsu, il cui principale veicolo è rappresentato  da diverse specie di zanzare, che sono il primo vettore. Tra queste, in particolare,  il genere Culex è quello a cui è necessario prestare più attenzione. Le piogge abbondanti, le temperature alte e tutte le condizioni che possono portare a un proliferarsi di questi insetti costituiscono un potenziale fattore di rischio. Tra i 2 e i 15 giorni è la durata dell’incubazione. Il primo sintomo è l’ipotermia: la febbre dura dai tre ai sei giorni e può provocare perdita dell’appetito, cefalea e nausea.

Se compaiono anche dolori muscolari, difficoltà reespiratorie ed eruzioni cutanee è molto probabile che si tratti di West Nile che può sfociare in paralisi, stati di alterazione di coscienza endema cerebrale e coma. Proteggersi con opportuni spray repellenti e indossare indumenti leggeri e protettivi sembra l’unica modalità per prevenire efficacemente la malattia. A ciò è necessario, ovviamente, affiancare opportuni interventi sistematici di bonifica e disinfestazione.

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