Sì definitivo dell’Aula della Camera al decreto legge sulla Pubblica amministrazione. I voti a favore sono stati 303, 163 i contrari, 9 gli astenuti. Vediamo le novità apportate con il decreto.
MOBILITÀ OBBLIGATORIA: La mobilità obbligatoria potrà essere applicata entro una distanza massima di 50 chilometri. Viene infatti introdotta una nuova disciplina, prevedendo il trasferimento dei dipendenti all’interno della stessa amministrazione o in altra amministrazione, in sedi collocate nello stesso Comune o a una distanza massima di 50 chilometri dalla sede cui sono adibiti, senza bisogno del consenso del lavoratore interessato. Sono previste specifiche deroghe per i dipendenti con figli di età inferiore a 3 anni, che hanno diritto al congedo parentale e per i dipendenti che possono usufruire dei permessi lavorativi retribuiti per l’assistenza di un disabile.
TURN OVER: Vengono rimodulate le percentuali del turn over, per il quinquiennio 2014-2018, che diventano più flessibili. Le amministrazioni possono procedere ad assunzioni che non superino il 20% delle spese sostenute per quanti sono usciti nel 2014, la percentuale si alza al 40% nel 2015 per arrivare al 100% nel 2018. Inoltre è prevista la proroga dei contratti a termine, stipulabili dalle province per specifiche necessità (già prorogati al 31 dicembre 2014); mentre per alcune tipologie di lavoratori socialmente utili non saranno applicati i limiti assunzionali previsti, ma solo nel caso in cui il costo del personale sia coperto da specifici finanziamenti.
TRATTENIMENTO IN SERVIZIO: Viene abrogato l’istituto del trattenimento in servizio; le pubbliche amministrazioni, quindi, non potranno più trattenere il personale oltre l’età di pensionamento.
MAGISTRATI: L’abolizione del trattenimento in servizio scatterà per questa categoria nel 2016. Inoltre, i magistrati dovranno andare ‘fuori ruolò e non più in aspettativa se accettano incarichi di diretta collaborazione con la Pa anche se come consulenti giuridici. Tuttavia, è prevista una «sanatoria» per le aspettative già in essere.
MANAGER: I dirigenti della pubblica amministrazione potranno essere mandati in pensione a 62 anni (quattro anni prima rispetto a quanto prevede la legge Fornero). Viene infatti ampliato l’ambito di applicazione dell’istituto della risoluzione unilaterale del contratto da parte della Pubblica amministrazione, nei confronti dei dipendenti che abbiano maturato i requisiti pensionistici. Salta invece il tetto dei 68 anni per il pensionamento dei professori universitari e dei primari. INCARICHI: I pensionati potranno avere incarichi di studio e di consulenza solo gratuitamente.
CAMERE COMMERCIO: Le tariffe delle segreterie saranno definiti in base ai costi standard, che verranno fissati dal ministero dello Sviluppo economico, dopo aver consultato la società per gli studi di settore e Unioncamere. Inoltre il taglio degli importi dovuti alle camere di commercio sarà graduale nei prossimi tre anni ( -35% nel 2015, -40% nel 2016 e -50% nel 2017). TAR: Sono salve le sezioni distaccate dei Tar, che si trovano nelle città sedi di corti d’appello (Salerno, Reggio Calabria, Lecce, Brescia e Catania). La soppressione delle altre sedi slitta di quasi un anno (dal ottobre 2014 a luglio 2015).
UNIVERSITÀ: Diventa più facile ottenere il patentino per diventare professori universitari. Infatti saranno sufficienti 10 pubblicazioni (non più 12) per presentare la candidatura; inoltre saranno rivisti i criteri di valutazione.
PACCHETTO CANTONE: Potranno essere commissariate anche le società appaltatrici dei lavori, coinvolte nelle inchieste per corruzione. Al Presidente dell’Anac vengono assegnati compiti di alta sorveglianza, al fine di garantire la correttezza e la trasparenza delle procedure connesse alla realizzazione delle opere dell’Expo 2015.
DIRITTI DI ROGITO: Per quanto riguarda l’organizzazione degli enti territoriali, viene eliminata l’attribuzione ai segretari comunali e provinciali delle quote loro spettanti dei diritti di segreteria e del diritto di rogito.
AUTHORITY: I componenti delle Authority dovranno aspettare 5 anni per poter essere nuovamente nominati in un’altra autorità. La razionalizzazione delle strutture deve prevedere una concentrazione del personale nella sede centrale non inferiore al 70%.
BANKITALIA: I dirigenti di Bankitalia e dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, per un periodo non superiore a due anni dalla cessazione dell’incarico, non potranno intrattenere rapporti di collaborazione, consulenza o impiego con i soggetti regolati