Da Mister 42% a mister -0,2%, il rottamatore non ha intenzione di farsi rottamare
La luna di miele è finita. I dati negativi del Pil hanno svegliato tutti dal sogno renziano. I giornali e gli industriali amici, sentita l’aria che tira, hanno repentinamente voltato le spalle a mister 42%. Che di fatto è stato già ribattezzato mister -0,2. I commenti più duri sono arrivati da Corriere della Sera e Sole 24 Ore. In croce sono state messe le promesse (finora vacue) del premier. “La comunicazione governativa sta esagerando nel danno di immagine procurato ai gufi. Non è colpa loro se l’effetto Renzi ha una provata efficacia nella raccolta del consenso ma non si trasmette all’economia” sentenzia Dario Di Vico sulle colonne del quotidiano di via Solferino. Il direttore del giornale di Confindustria, Roberto Napoletano,invece fa un sacco di domande: “Ma Renzi le cose le fa o non le fa? Mille giorni, bene, ma per fare che cosa?”. E non è che fuori dai confini nazionali i commenti della stampa siano stati più teneri. Anzi. Se prima Renzi era indicato come colui che avrebbe “salvato” l’Europa dal rigore teutonico ora in molti scrivono che l’Europa deve attrezzarsi per salvare l’Italia. Contrappasso ironico.
Anche i nemici del rottamatore, finiti in naftalina dopo la trionfale vittoria alle europee, sono ritornati a nuova vita. Fassina e Bersani (solo per citarne alcuni) non hanno perso l’occasione per lanciare frecciatine al premier, accusato di ingordigia. “Sbaglia chi non vede che abbiamo problemi di fondo che non si risolvono in un trimestre – ha detto l’ex segretario Pd – È dal decennio berlusconiano che perdiamo posizioni. Non possiamo fare Pil quando perdiamo il 25% della produzione e il 17% della capacità produttiva. Sbaglia chiunque non dica agli italiani questo”.
E mister 40% che dice? Secondo i collaboratori più vicini, il premier ha accusato il colpo ma ha voglia di ricominciare. E andare avanti per non farsi fermare dai gufi. Per questo assume grande importanza il terzo incontro con Berlusconi avvenuto ieri . L’ex Cavaliere è pronto a dare una mano al rottamatore anche sul versante economico. Le riforme costituzionali sono ad un passo dalla conclusione. La legge elettorale, con le ultime modifiche che accontentano Ncd e Sel, non costituirà un problema a settembre. L’unico scoglio da affrontare riguarda il consenso popolare e tenere viva la speranza degli italiani. Per questo Renzi si è fatto intervistare stamattina dal Messaggero e stasera andrà in tv, ospite ad “In Onda”. Per spiegare agli italiani che “nulla è perduto” e che i “mille giorni” renziani devono ancora iniziare.