Ormai lo sanno tutti, l’11 agosto verrà eletto il nuovo presidente della FIGC e sembra proprio che le ultime ore di questa anomala campagna elettorale saranno infuocate.
Le dichiarazioni di Lotito sul candidato Demetrio Albertini di pochi giorni fa non hanno certo contribuito a gettare acqua sul fuoco: il presidente della Lazio aveva infatti accusato l’ex mediano rossonero di non essere in grado di ricoprire il ruolo di presidente federale. La risposta di Albertini è stata perentoria: “Io candidato dei poteri forti? Si sbagliano, forse è il contrario”. In questo calderone di dichiarazioni, risposte e schieramenti, si era fatta anche largo l’ipotesi del commissariamento, declinata dal presidente della Lega di Serie B Abodi – in base a quale potere l’abbia ufficialmente scartata proprio Abodi non si sa – “Noi sappiamo quali sono le condizioni che possono portare a un commissariamento, sono condizioni oggettive. La politica ha giocato una partita impropria e non corretta, ma la Lega Serie B è uscita dall’assemblea unita e compatta sul suo nome. Il fatto che le quattro Leghe trovino unità di intenti testimonia la volontà di lavorare non solo sulla questione giovanile, ma sulla volontà di arrivare ad un ammodernamento del sistema. Con Tavecchio potremo portare avanti questo discorso, senza nulla togliere ad altre proposte, con cui dal 12 ci troveremo a collaborare. E’ una tappa di transito, non contano le posizioni personali, ma il sistema calcio.”
Con le Leghe di A e B ufficialmente schierate con Tavecchio sembra dunque tramontata l’ipotesi di una “remuntada” di Albertini, nonostante Malagò abbia preannunciato sorprese: “Serve un veggente per capire come sarà il finale di questa vicenda. Un passo indietro dei candidati? Penso che ci potrà essere qualche sorpresa, ma se già dicessi qualcosa in questo senso o in quell’altro…”.
A scombinare ulteriormente le carte è arrivato in serata il comunicato firmato da nove club di Serie A (Juventus, Roma, Torino, Sampdoria, Sassuolo, Empoli, Cagliari, Cesena e Fiorentina) in cui si chiede che sia Albertini che Tavecchio si ritirino poiché nessuno dei due godrebbe di quell’ampio consenso necessario a riformare il calcio italiano. Ecco il comunicato per esteso: “In relazione alla elezione del presidente della Figc in programma per il prossimo 11 agosto le società Cagliari, Cesena, Empoli, Fiorentina, Juventus, Roma, Sampdoria, Sassuolo e Torino comunicano la loro posizione ufficiale di non appoggiare, e di conseguenza non votare, nessuna delle due attuali candidature avanzate per tale carica, ovvero Carlo Tavecchio e Demetrio Albertini. Le nove società ritengono infatti che per varare le riforme necessarie e urgenti al rilancio del calcio italiano, già individuate dalla Lega Serie A, il candidato presidente debba ottenere un consenso molto largo, che allo stato nessuna delle due candidature raccoglie. Le società auspicano che la consapevolezza della mancanza dell’appoggio di larga parte della Lega Serie A possa indurre Tavecchio ed Albertini a prendere atto della situazione frammentaria e a ritirare la loro candidatura perché si possa aprire rapidamente un periodo di profonde riforme del calcio italiano, che dovrà auspicabilmente ritrovare unità e compattezza nel segno del rinnovamento.”
Per ora è arrivata solo la risposta di Tavecchio tramite ANSA: “Non cambia la sostanza del mio impegno, la stragrande maggioranza delle società sostiene la mia candidatura di servizio e il mio programma di rinnovamento del calcio italiano. Vado avanti”