Aumento Bollo auto 2019 in Legge di Bilancio, chi rischia la stangata
Aumento Bollo auto 2019 in Legge di Bilancio, chi rischia la stangata
Bollo auto 2019, cosa c’è in bilancio
Ci saranno novità sul bollo auto nella prossima Legge di Bilancio, ma ancora non si sa se saranno positive o meno. C’è chi infatti auspica un’abolizione della tassa su certi tipi di veicoli grazie al maggior gettito generato dall’incremento delle accise sul carburante. Ma più probabilmente si parla invece di un aumento sui veicoli più inquinanti, fino alle Euro 3. Sarebbero così circa 20 i milioni di italiani interessati da questo incremento.
Aumento bollo auto 2019: cosa succederà in Legge di Bilancio?
L’aumento del bollo auto potrebbe quindi riguardare i veicoli inquinanti e in particolare parliamo delle Euro 1, 2 e 3. La novità non è tanto “novità”, visto che già in sede di Legge di Bilancio 2018 vi era stata la possibilità di introdurre una rimodulazione della tassa per i veicoli più inquinanti. Ciò era finalizzato a un rinnovamento del parco vetture, visto il 44% di veicoli inquinanti Euro 3 attualmente in circolazione. Attualmente il calcolo del bollo auto si bassa prevalentemente su kw, se superiori o inferiori a 100, e viene differenziato in base alla classe ambientale del veicolo. Quello che viene fuori può essere riassunto nella seguente tabella.
Classe ambientale | <100 kw | >100 kw |
Euro 0 | 3 € | 4,50 € |
1 | 2,90 € | 4,35 € |
2 | 2,80 € | 4,20 € |
3 | 2,70 € | 4,05 € |
4-5-6 | 2,58 € | 3,87 € |
Il possibile aumento del bollo auto riguarderebbe dunque le classi più inquinanti dei veicoli e non quelle che vanno da Euro 4 in su.
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Bollo auto 2019: aumento per chi?
Dunque, per ora non ci sono ancora importi e non è ancora stato reso ufficiale l’aumento del bollo auto. Ma in caso l’incremento si avverasse per i veicoli inquinanti, chi riguarderebbe in particolare? Va innanzitutto precisato che le auto Euro 0 sono veicoli immatricolati prima del 31 dicembre 1992 e che, fatta eccezione per le auto storiche, non possono circolare.
La classe Euro 1 è partita invece dal 1993 e prevede alcune novità, come la marmitta catalitica e l’alimentazione a iniezione per quanto riguarda i motori a benzina. La classe Euro 2 è stata introdotta nel 1997, con la distinzione tra i motori a benzina e i diesel.
Il nuovo secolo ha portato la classe Euro 3 (2001), con l’introduzione del sistema Eobd, finalizzato al controllo anti-inquinamento. Queste sono le auto considerate più inquinanti, dopodiché si passa a Euro 4 (2006), Euro 5 (2008) ed Euro 6 (2014).