Sondaggi politici Demos: Salvini è il “leader del futuro”
L’ultimo sondaggio Demos, pubblicato come di consueto da Repubblica, indaga le sfaccettature del consenso accordato a Matteo Salvini. A tal proposito, in base alle opinioni raccolte, l’istituto di Ilvo Diamanti ha realizzato una “mappa delle parole” che individua proprio in Salvini il leader che meglio sta interpretando il “presente” ma non solo. Infatti, la guida del Carroccio per gli italiani è anche il leader che si sta proiettando di più sul “futuro”.
Sondaggi politici Demos: Salvini è il “leader del futuro”
Un po’ sotto Papa Francesco che risulta, però, in calo considerevole rispetto agli ultimi anni. Invece, molto più basso si posiziona Di Maio. D’altra parte, Diamanti fa un esempio su un tema non scelto a caso, “è significativo osservare come gli elettori del M5s, sul tema degli immigrati (da respingere), si siano avvicinati, più degli altri, agli orientamenti dei leghisti. Nell’ultimo anno, infatti, nella base del M5s, l’adesione a questo “obiettivo” è salita di 20 punti percentuali: dal 27 al 47%”.
Insomma, Salvini da ormai acclarato “specialista dell’Opinione Pubblica” sta guadagnando una centralità politica, innanzitutto, per sé; tuttavia, sta ritagliando anche una nuova “centralità per la “politica”; nel senso che lui non solo detta i tempi e gli argomenti del dibattito ma lo crea dove prima c’era il vuoto. Inoltre, una volta sul “bersaglio” prosegue”senza mezze misure; senza mediazioni; senza timori”; una caratteristica che gli italiani stanno apprezzando, soprattutto, quelli che chiedono un “leader forte” o, per dirla con le parole di Diamanti, un “difensore cinico”.
Nota informativa:
L’Osservatorio sul Capitale Sociale è realizzato da Demos & Pi e Coop. Sondaggio Demetra con metodo CATI e CAWI. Periodo 29 Giugno – 5 luglio 2018. Il campione (N=1408, rifiuti/sostituzioni/inviti: 12.998) è rappresentativo della popolazione italiana con 15 anni e oltre, per genere, età, titolo di studio e area, ed è stato ponderato in base alle variabili socio-demografiche (margine di errore 2.6 %).