Stupro Jesolo: ragazza era consenziente per il senegalese, la difesa

Pubblicato il 28 Agosto 2018 alle 21:07 Autore: Antonella Cariello
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Stupro Jesolo: ragazza era consenziente per il senegalese, la difesa.

Sottoposto ad opportune misure cautelari, il senegalese Mohamed Gueye – accusato dello stupro di una ragazzina nella spiaggia di Jesolo – ha dichiarato al cospetto del giudice, come ha riferito il suo legale Jacopo Stefani, di aver avuto, sì, un rapporto sessuale con la 15enne friulana, ma che la ragazza sarebbe stata consenziente. «La versione da lui fornita – così ha poi aggiunto Stefani – è più coerente rispetto al corredo indiziario negli atti, più coerente anche della versione data dalla persona offesa». Resta invece il silenzio sulla convalida della detenzione di Gueye, motivata anche dalle “prove schiaccianti ed inequivocabili” addotte dagli investigatori.

Stupro Jesolo: l’arresto di Mohamed Gueye

Il 25enne senegalese è diventato, dopo appena 48 ore dal fatto, il principale indiziato. Ad inchiodarlo, le videocamere di sorveglianza poste nella zona di piazza Mazzini, cuore della movida di Jesolo, dove l’uomo avrebbe avvicinato la vittima designata, una ragazzina di origini friulane di 15 anni (nel cui interesse è tenuto massimo riserbo). Probabilmente, adescandola abilmente fino a farla allontanare dal gruppetto della piazza. Giunti all’arenile, si è consumato lo stupro (che Stefani chiama, stando al suo assistito “rapporto consenziente”). L’uomo si è poi dileguato, ma la ragazzina ha identificato il volto. Dal 2016 era stato, infatti, stilato dagli investigatori della squadra mobile di Venezia un registro di tutte le persone senegalesi controllate dalle forze dell’ordine, e la vittima ha identificato immediatamente i suoi tratti.

All’ingresso dell’albergo di Mestre, dove soggiornava, sono scattate quindi le manette. Con esse, le successive polemiche sull’impossibilità di espellere l’imputato dall’Italia, in forza del suo matrimonio con una cittadina Italiana. Da lei ha avuto anche una figlia, nonostante fosse già indagato per precedenti illeciti e presentasse una personalità notoriamente violenta. Il passo per scagliarsi contro le manovre governative del precedente governo è stato breve. “Il terribile stupro di Jesolo, subito da una 15enne, perpetrato da un immigrato senegalese con precedenti penali, come gli altri orribili stupri commessi da immigrati criminali in questa nefanda estate e in quelle precedenti (ricordiamo Butungu a Rimini), sono conseguenza solo e soltanto delle dissennate politiche attuate dalla sinistra al Governo negli ultimi cinque anni” dice Calderoli.

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Guye per ora resta in carcere

Nonostante le dichiarazioni emerse nel corso dell’interrogatorio di garanzia, il gip di Venezia, Roberta Marchiori, ha confermato il fermo di Gueye e disposto la custodia cautelare nella struttura detentiva. Inoltre, anche l’amministrazione di Jesolo ha deciso di costituirsi parte civile nell’eventuale processo a carico del cittadino senegalese. Lo ha fatto non solo per il danno di immagine alla cittadinanza, ma anche in segno di vicinanza e solidarietà alla famiglia della ragazza triestina.

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