Incontro Salvini-Orban: migranti ed Europa, cosa si sono detti
La Prefettura di Milano ha ospitato, ieri 28 agosto, l’incontro tra Viktor Orban, premier ungherese, e il Ministro dell’Interno Matteo Salvini. L’incontro è solo il primo step di una nuova collaborazione: “Oggi comincia un percorso di incontri, ce ne saranno tanti altri” annuncia il vice premier Salvini.
In una Milano ancora caldissima, il ministro Salvini entusiasta dell’incontro afferma: “Siamo vicini a una svolta storica per il futuro dell’Europa”. Viktor Orban, dal canto suo, ha dichiarato, prima dell’incontro, di voler approfondire la conoscenza personale del vicepremier italiano Salvini e di essere un suo grande estimatore. “È un mio compagno di destino!” – ha affermato – “È il mio eroe!”.
Incontro Salvini-Orban: migrazione, un tema che unisce
Focus dell’incontro: l’immigrazione e la sicurezza dell’Europa. I due leader, infatti, sono molto vicini sull’idea di gestione della politica migratoria dei rispettivi paesi. Orban dichiara che in Europa, oggi, sulla migrazione, i paesi si dividono in due grandi blocchi – chi vuole “gestire al meglio l’immigrazione” e chi la vuole fermare. Orban e Salvini condividono l’obiettivo di “fermare l’immigrazione”.
Europa, Salvini e nuove alleanze
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, e il premier Orban sono entrambi critici nei confronti della politica della “migliore gestione dell’immigrazione” di Bruxelles. Il premier ungherese condivide profondamente, invece, la visione del vicepremier italiano e ha dichiarato: “Siamo con lui: sulla sicurezza dell’Unione e sulla difesa dei confini non deve indietreggiare”.
Matteo Salvini è altrettanto propositivo e dice: ” Lavoriamo insieme per una futura alleanza che riporti al centro i valori che i nostri movimenti e i nostri governi rappresentano. E, poi aggiunge un sarcastico e pungente appello al presiedente francese Macron: “Chiediamo collaborazione anche a Macron, che passa il suo tempo a dare lezioni a governi stranieri: dia l’esempio aprendo Ventimiglia”.
L’ incontro Salvini-Orban criticato anche da alcuni alleati della Lega
Pacche sulle spalle e sorrisi, visioni condivise e tutto (apparentemente) in sintonia. Questa sembra essere la sintesi dell’incontro tenutosi a Milano ieri, in Prefettura, tra Matteo Salvini e Viktor Orban. L’incontro, però, ha suscitato diverse reazioni ed è stato criticato e contestato sia a livello politico che in piazza. Maurizio Martina, Giorgia Meloni e anche alleati di governo della lega, come il deputato 5s Andrea Colletti hanno manifestato le loro perplessità. Orban, dichiara il deputato cinque Stelle: “è uno di coloro che non vogliono la redistribuzione dei migranti e mettono l’Italia in difficoltà”. Come dimostra il fatto Budapest abbia rifiutato di accogliere una parte di migranti della nave Diciotti.
Un incontro appoggiato dal cavaliere
Il premier ungherese Viktor Orban, tra le tante dichiarazioni, ha anche parlato dei rapporti tra le due nazioni nel passato e ha confessato che le relazioni con il precedente governo italiano erano al quanto negative. Ha poi aggiunto di avere un amico qui in Italia. Questo amico è Silvio Berlusconi e ha aggiunto di aver chiesto il permesso a Berlusconi per poter incontrare il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, chiedendogli se appoggiasse l’incontro. Un retroscena che rende questo incontro ancora più “indimenticabile”.
Dichiarazione redditi, quanto guadagnano i ministri
Manifestazioni contro l’incontro Salvini-Orban
A Milano, in piazza Babila, si sono riuniti, invece, tutti quelli che vorrebbero un'”Europa senza muri”. Al corteo hanno partecipato partiti politici, come il Pd, LeU; sindacati, centri sociali, collettivi studenteschi e organizzazioni. Presidi della Polizia hanno bloccano l’accesso a corso Monforte, dove si trova la sede della prefettura.
Il Consolato Generale Ungherese di Milano è stato anch’esso vittima di forme di protesta. Manifestanti e militanti lo hanno imbrattato con una vernice rossa e hanno appeso degli striscioni che recitano: “I vostri confini uccidono Salvini e Orban complici di razzismo e paura”, “La nostra Europa non ha confini, refugees welcome”.