La morte di Sergio Marchionne lo scorso 25 Luglio ha provocato scossoni fra i titoli legati ai motori dell’impero “Agnelli”, ma nelle ultime settimane ci sono stati segnali di assestamento per FCA e Ferrari. L’altro gioiello di famiglia, la Juventus, invece, ha continuato a vivere i giorni di euforia conseguenti all’acquisto di Cristiano Ronaldo. Adesso, però, serviranno risultati per sostenere i corsi di borsa.
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Per FCA segnali di ripresa
Dal 21 luglio, quando Michael Manley ha preso il timone di Fiat Chrysler al posto di Marchionne, il titolo FCA è passato da 16,42 euro fin sotto i 14 euro, dove si è assestato. Il mercato non ha ovviamente gradito l’improvviso (ma inevitabile) cambio al vertice, nonostante la continuità di gestione.
Va detto che questo calo rientra in una più generale fase di debolezza che ha interessato il titolo dallo scorso aprile, quando ha toccato un massimo vicino ai 20 euro.
Gli investitori erano quindi probabilmente già in una fase attendista, dovuta alle incertezze causate dalle manovre di Donald Trump, in particolare sui dazi e sulla revisione dell’accordo NAFTA. Per queste ragioni hanno preferito scaricare momentaneamente il titolo.
La possibile soluzione della questione NAFTA potrebbe aver innescato una fase di acquisti che potrebbe portare il titolo sopra i 20 euro. La rottura di quota 13, al contrario, potrebbe aprire le porte ai 10 euro per azione.
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Ferrari brilla nei conti, meno in borsa
L’ultima trimestrale di Ferrari è stata certamente brillante: Marchionne ha lasciato il Cavallino Rampante con conti solidi. Il titolo, però, ha accusato l’addio a Marchionne più di FCA, e infatti l’azione Ferrari è scesa da 120 a 104 euro.
Il motivo sembra essere legato al fatto che Marchionne avrebbe comunque lasciato la guida di FCA nel 2019, rimanendo però a capo di Ferrari. La sua morte è quindi stata più “improvvisa” per la casa di Maranello, e gli investitori hanno preferito, anche in questo caso, scaricare il titolo in attesa di novità.
Ferrari potrebbe quindi rimanere per un po’ intorno a 110 euro. Il trend è ancora abbondantemente rialzista, ma potrebbe essere opportuno aspettare che il nuovo CEO Louis Camilleri abbia preso confidenza con il posto di guida prima di comprare.
L’obiettivo, in questo caso, sarebbe quota 130 euro.
Juventus, il titolo aspetta quella coppa lì
La Juventus, in borsa, ha vissuto settimane di euforia grazie all’acquisto di Cristiano Ronaldo annunciato il 10 luglio. Il titolo è passato da 0,90 euro a oltre 1,10 sulla speranza che il campione portoghese possa finalmente riportare a Torino la vittoria della Champions League.
Il titolo Juventus presenta fondamentali molto solidi: i conti sono in ordine, e Ronaldo dovrebbe dare loro un’ulteriore spinta. La squadra è certamente la favorita per la vittoria del campionato di serie A, con quel che ne deriva in termini di ricavi.
A livello tecnico il titolo è sui massimi dal 2011 spinto dal rally della primavera 2017 che lo ha portato da 35 a 85 centesimi. Sembra ben impostato per proseguire lungo questa linea rialzista.
Il problema, ovviamente, è la volatilità legata ai risultati sportivi. Una delusione in campionato potrebbe far affondare il titolo, ma le attese degli investitori (e dei tifosi) sono legate soprattutto alla Champions League.
Una buona prestazione in Europa spingerebbe i conti e i corsi azionari. In caso di difficoltà il titolo potrebbe invece assestarsi intorno alla quota attuale, poco sopra l’euro per azione.