Quota 41 e pensione di vecchiaia: il confronto
Le pensioni continuano ad essere il pensiero ricorrente per molti italiani. Soprattutto in vista della riforma che il governo dovrebbe approvare per superare la Fornero. Come funzionerà? Troppo presto per dirlo. Per ora sappiamo che i tecnici dei Ministeri coinvolti stanno valutando una serie di ipotesi. Inoltre è noto che molto dipenderà dalla capacità di individuare le risorse necessarie per attuare le misure in discussione. Quali potrebbero essere? Le più citate sono sinora ‘ Quota 100’ e ‘ Quota 41’. Rispetto alla prima si parla anche di una possibile variante chiamata ‘ Quota 100 modulabile’ mentre rispetto a ‘ Quota 41’ c’è il dubbio che possa essere trasformata in ‘ Quota 42’.
Pensioni novità 2019, pensione di vecchiaia
Intanto, in attesa che l’ esecutivo ufficializzi le sue intenzioni, i potenziali pensionati valutano le opzioni esistenti. In particolare vengono accostate le misure in vigore con le eventuali nuove opzioni che sarebbero introdotte. Per esempio cosa è previsto per la cosiddetta pensione di vecchiaia. E cosa si intende per pensione di vecchiaia? È una prestazione economica erogata, a domanda, in favore dei lavoratori dipendenti e autonomi, iscritti all’ assicurazione generale obbligatoria (AGO) ed alle forme esclusive, sostitutive, esonerative ed integrative della medesima, nonché alla Gestione separata, che hanno: raggiunto l’età stabilita dalla legge; perfezionato l’anzianità contributiva e assicurativa richiesta.
A che età spetta la pensione di vecchiaia? Dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 il diritto si acquisisce a 66 anni e 7 mesi. Mentre dal l 1° gennaio 2019 il requisito sarà adeguato alla speranza di vita cioè il diritto parte dai 67 anni.
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Pensioni novità 2019, ‘ Quota 41’
Un altro meccanismo per andare in pensione, se fosse approvata ‘Quota 41‘. Infatti consentirebbe l’ accesso all’ età pensionistica a tutti coloro che hanno versato 41 anni di contributi. In caso di approvazione della cosiddetta ‘ Quota 41’ si potrà andare in pensione a prescindere dall’ età anagrafica. Certamente ne trarrebbero grande giovamento tutti coloro che hanno iniziato a lavorare, e versare contributi, molto presto. Questi infatti riuscirebbero ad anticipare il termine attualmente previsto per la pensione di vecchiaia.
Va aggiunto che al momento un meccanismo simile a Quota 41 è riservato ai cosiddetti lavoratori precoci. Ovvero le persone entrate nel mondo del lavoro prima del compimento della maggiore età. Si tratta quindi di una categoria di lavoratori che, prima della Riforma Fornero del 2012, raggiungeva i 40 anni di contributi necessari alla pensione con un’età anagrafica anche antecedente i 60 anni.
In base alla normativa vigente i lavoratori precoci possono quindi accedere alla quota 41, a prescindere dalla età anagrafica; a patto che prima dei 19 anni abbiano lavorato per almeno 12 mesi effettivi, anche non continuativi, e abbiano maturato l’anzianità contributiva necessaria al 31 Dicembre 1995. L’assegno viene quindi calcolato con il sistema misto. Ma il punto è che oggi è riservato a categorie di lavoratori con condizioni lavorative o economiche particolarmente disagiate.
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