Governo ultime notizie: dimissioni Tria per il Def? Le indiscrezioni
Governo ultime notizie: dimissioni Tria per il Def? Le indiscrezioni
Il superamento della soglia del 3% sembra poter essere il detonante della prima vera crisi interna della coalizione gialloverde. Luigi Di Maio ha recentemente dichiarato che, pur di fare dei passi avanti sull’implementazione del reddito di cittadinanza, è disposto anche a sforare il limite imposto dagli accordi presi in sede comunitaria. Per quanto Tria abbia cercato di smorzare sulle parole del vicepremier, il Ministro ha affermato che criticare il vincolo, non significa necessariamente superarlo.
Non manca molto alla presentazione della nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (il “def”). La data limite è il 27 settembre e in meno di un mese il governo carioca dovrà chiarire se contempla la possibilità di sforare il rapporto deficit/PIL.
Governo ultime notizie: Tria e Moavero Milanesi minacciano di lasciare, in un clima sempre più incerto
Le indiscrezioni sono state raccolte da Affari Italiani, e puntano a una frizione evidente tra Tria e Moavero Milanesi (da un lato), e la squadra pentastellata che spinge per il superamento del rapporto deficit/PIL. Queste tensioni interne arrivano, tra l’altro, in un momento cruciale, marcato dal forte aumento dello spread. La sfiducia degli investitori sul Paese può essere causata dalla mancanza di una politica economica ancora da definire. Il def sarà essenziale per lanciare un segnale chiaro ai mercati.
Certamente, tra reddito di cittadinanza, flat tax e abolizione (o rimodulazione) della legge Fornero, sarà molto complicato arrivare a un punto d’incontro che soddisfi tutte le parti. Ancor più difficile se si volesse rispettare il rapporto deficit/PIL del 3%. Salvini, per ora, non si esprime, dedicandosi prevalentemente al tema immigrazione. Chi, tra i “verdi”, appoggia le tesi pentastellate, troviamo sia Alberto Bagnai che Claudio Borghi.
Dichiarazione redditi, quanto guadagnano i ministri
Governo ultime notizie: sarà un mese caldo
I mesi che verranno saranno decisivi per la progettazione economica dell’anno venturo. Dopo un’estate passata a navigare sull’onda del tema migratorio, è giunto il momento, per l’esecutivo, di tirare le somme. Lì si gioca una partita chiave per gli equilibri interni di un esecutivo che, finora, ha dimostrato una gran compattezza.