Come noto Poste Italiane da tempo non si limita a offrire servizi postali. Oltre agli storici buoni fruttiferi postali (BFP) le poste offrono una vasta gamma di prodotti bancari, fra cui anche un servizio di conto corrente. Ma convengono?
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Conto corrente Bancoposta: c’è di meglio sul mercato
Poste Italiane offre un servizio di conto corrente completo di tutto il necessario per il risparmiatore, con servizi sia online che agli sportelli fisici sparsi sul territorio. Ci sono però due differenze fondamentali rispetto ai servizi di altre banche (comprese le più grandi e più solide d’Italia), che rendono il conto Bancoposta un prodotto meno interessante, almeno per i risparmiatori meno anziani.
Innanzitutto il conto corrente non ha un conto deposito. Un suo surrogato dovrebbe essere il celebre libretto postale, che però ha rendimenti ridicoli, fra lo 0,001 e lo 0,01% l’anno. Se proprio si vogliono lasciare i soldi a dormire da qualche parte, altre banche offrono conti deposito ad un tasso molto superiore, per quanto molto basso (0,15% annuo). Il denaro è protetto fino a 100 000 euro dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD).
In secondo luogo costa troppo. Il conto Bancoposta parte da un canone 4 euro al mese, che sono sì azzerabili, ma pagando altri servizi. Esiste una versione base da 30 euro l’anno, ma è conveniente solo per i più anziani.
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Troppi servizi di base sono a pagamento
Bancoposta richiede poi il pagamento di servizi che al giorno d’oggi dovrebbero essere gratuiti, se fatti online (qui il PDF con il prospetto informativo).
Pagare 1 euro per un bonifico nazionale nel 2018 dovrebbe far ridere amaro. La commissione di prelievo di 1,75 euro da sportelli non Postamat è un retaggio del passato per molte delle banche concorrenti. In molti casi, anche il deposito titoli è gratuito, mentre Poste lo fa pagare 10 euro a semestre. Discorso simile per le carte di credito.
In sintesi, esistono conti correnti bancari altrettanto sicuri che presentano zero canone, zero commissioni, più servizi e maggiori rendimenti rispetto al conto corrente postale. Almeno per i risparmiatori che non sentono il bisogno di fare la fila allo sportello per pagare una bolletta.
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Buoni Fruttiferi Postali: sicuri che convengano?
Per abitudine molti risparmiatori, specie i più anziani (che ricordano i bei tempi in cui i BFP raddoppiavano e triplicavano), portano i propri risparmi in posta per avere in cambio quel pezzo di carta chiamato BFP. Emessi da Cassa Depositi e Prestiti e garantiti dallo Stato, possono essere cambiati in denaro contante in qualunque momento, maggiorati degli interessi.
Ma cosa li rende maggiormente convenienti rispetto, per esempio, ai BTP?
Una sola cosa: se cambiati prima della scadenza i BFP garantiscono degli interessi. I BTP, invece, nel caso in cui non si portino a scadenza, possono provocare delle perdite, perché devono essere venduti sul mercato, a prezzi decisi dal mercato. Per questa ragione, il rischio di perdere soldi connesso ai BTP è basso, mentre quello dei BFP è molto basso.
I BTP vincono a mani basse sui buoni postali
Per i risparmiatori cassettisti questo è raramente un problema. Chi vuole investire in sicurezza e dimenticarsi di averlo fatto può orientare i propri risparmi verso i BTP, titoli garantiti dallo Stato quanto i BFP, o al massimo verso un conto corrente con conto deposito annesso.
Qualche esempio: il BFP Plus a 3 anni rende lo 0,40% l’anno se portato a scadenza; il BTP a 3 anni è oltre l’1,5%. Il BFP ordinario portato a scadenza dopo 20 anni comporta un rendimento effettivo annuo dell’1,5%; il BTP a vent’anni, invece, rende al momento il 3,5% circa.
Insomma, esistono opportunità migliori per investire i propri risparmi rispetto ai BFP, e, come abbiamo detto in un altro articolo, è importante diversificare il proprio portafogli considerando anche azioni e titoli esteri, sia denominati in euro che in valuta.
Il BFP può essere interessante se si ritiene ci sia una possibilità di avere bisogno di ritirare i propri risparmi prima della scadenza. Anche in questo caso, però, conviene considerare i conti corrente bancari con conto deposito annesso. Spesso offrono linee vincolate con tasso paragonabile a BFP Plus, anche su scadenze inferiori, e sempre garantiti dal FITD.
Se invece si vogliono portare gli investimenti alla scadenza, conviene decisamente puntare su altri titoli rispetto a quelli postali.