Economia Italia, cala la disoccupazione, specie quella giovanile, ai livelli del 2011
Economia Italia, cala la disoccupazione, specie quella giovanile, ai livelli del 2011
Notizie piuttosto positive dagli ultimi aggiornamenti ISTAT sull’occupazione e il mondo del lavoro.
La disoccupazione ha toccato a luglio un nuovo minimo, è attualmente al 10,4%, in calo del 0,4% rispetto a giugno.
Siamo tornati ai livelli del marzo 2012 quando era ancora in crescita. Dai massimi del 13,1% toccati nel novembre 2014 vi è stato un miglioramento del 2,7%.
Si tratta prevalentemente degli effetti di un aumento dell’occupazione. A differenza di quanto accadeva in alcune fasi del nostro sviluppo, nei decenni scorsi, quando gli inattivi aumentavano e provocavano un calo o una stabilità del tasso di disoccupazione in realtà artificiale, perchè avveniva anche in presenza di meno occupati. Di fatto si smetteva di cercare lavoro.
Ora è il contrario. In questi anni gli inattivi sono calati di circa 1,8 milioni. Tra fine 2010 e inizio 2011 erano quasi 15 milioni oggi sono 13,2.
In parte i nuovi attivi hanno riempito le schiere di disoccupati, in parte hanno però trovato lavoro.
L’occupazione ha toccato il record di ogni tempo a maggio, con 23 milioni e 361 mila lavoratori, calati di circa 70 mila unità a luglio.
Possiamo anche dire che se gli inattivi fossero rimasti quanti erano prima la disoccupazione sarebbe stata ancora più bassa.
Economia Italia, i dati migliori riguardano i giovani
Il record di oltre 23 milioni di occupati corrisponde a un tasso di occupazione al 58,7%, come a metà 2008, prima della crisi, ma con un numero più elevato di lavoratori, grazie appunto alla diminuzione del tasso di inattività.
Naturalmente ci sono molte sfaccettature, e anche molte ombre, in questi dati.
Per esempio è vero che sono in calo i posti permanenti. A luglio 2018 sono diminuiti rispetto allo stesso mese dell’anno precedente di 122 mila persone. Gran parte dei nuovi occupati (+277 mila nello stesso periodo) è stato impiegato in contratti a termine, che sono cresciuti di 336 mila unità. +63 mila le partite IVA, in ripresa dopo anni di calo.
Così come in questi ultimissimi dati relativi a luglio emerge una nuova crescita degli inattivi, che sono 70 mila in più rispetto ad aprile, assieme a un piccolo calo degli occupati.
Ancora non posiamo sapere se è una inversione di tendenza, ma quello che è certo è che per una categoria, quella dei giovani, stiamo assistendo a un periodo positivo.
La disoccupazione giovanile, quella relativa a chi ha tra i 15 e i 24 anni, è in diminuzione. E’ ora al 30,8%, in calo di ben un punto in un mese. E di 4 punti in un anno. Certo, a differenza che in altre fasce di età crescono qui gli inattivi, +38 mila in un anno, ma calano maggiormente i senza lavoro.
Il bilancio è positivo, ci sono anche 20 mila occupati in più.
Siamo tornati ai livelli di novembre 2011, al periodo della tempesta dello spread, ben lontani dai record raggiunti dopo, dal 43,3% di inizio 2014, uno dei valori maggiori d’Europa.
Il trend appare in discesa, ma può invertirsi in ogni momento, dipenderà da molte variabili, da come andrà l’occupazione nelle altre fasce d’età e l’economia in generale.