Crollo Chiesa San Giuseppe a Roma: causa e danni provocati

Pubblicato il 31 Agosto 2018 alle 19:21 Autore: Laura Segatti

Crollo Chiesa San Giuseppe a Roma: causa e danni provocati.

Paura nella capitale. Nel pomeriggio di giovedì 30 agosto alle ore 14:55, il tetto della Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami al Campidoglio è crollato. Il cedimento ha interessato quasi tutte le travi di legno in sostegno al tetto che sono crollate quasi tutte. Fortunatamente la Chiesa era chiusa al momento del crollo e non sembra che ci sia alcun ferito. Non mancano testimonianze di cittadini: “Ho sentito un boato, mi sono affacciato e non c’era più il tetto della Chiesa”. Parole di un uomo che è riuscito a registrare un video dell’accaduto; dalle immagini si può vedere chiaramente la Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, pochi istanti dopo il crollo del soffitto.

Crollo Chiesa San Giuseppe a Roma: i danni

Dopo il crollo sono accorsi non solo i Carabinieri del Comando Piazza Venezia ma anche i Vigili del Fuoco e il 118. Operazioni di accertamento sono in atto per far luce sull’accaduto, limitando al minimo l’accesso ai non autorizzati nelle zone antistanti la Chiesa. Nel crollo purtroppo è andato perso il soffitto a cassettoni della chiesa. Tecnici specializzati, archeologi, architetti, storici dell’arte e restauratori, si sono immediatamente messi al lavoro per far fronte all’emergenza. Il Mibac è presente sul luogo del crollo con funzioni di tutela. Inoltre è intervenuto anche il personale della Soprintendenza speciale di Roma, del Parco archeologico del Colosseo e i Carabinieri del Nucleo Tutela. Tramite l’Istituto centrale per il catalogo, è stata attivata la raccolta di dati riguardo le opere d’arte contenute nella Chiesa. Dalle prime informazioni acquisite, sembrerebbe che la preziosa tela seicentesca di Carlo Maratta non avrebbe subito danni.

Ti potrebbe interessare anche: Roberta Ragusa è viva e si trova lontano secondo marito e figli

Crollo Chiesa San Giuseppe a Roma: le origini

La struttura, a due passi dal Campidoglio e dai Fori Imperiali, fu completata nel 1663 da Antonio Del Grande. È ben nota per la presenza del carcere Marmetino, nei sotterranei, uno dei più antichi di Roma e usato già al tempo degli antichi romani. Ed è proprio questo luogo che avrebbe ospitato come detenuti anche gli apostoli San Pietro e San Paolo. È stata restaurata in seguito nel 1886, migliorandola con un nuovo abside. L’interno è composto da un’unica navata con due cappelle per lato. Custodisce opere degne di nota, come una Natività di Carlo Maratta del 1651. Oggi la Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami è proprietà del Vicariato di Roma che ne ha la custodia. 

SEGUI TERMOMETRO POLITICO SU FACEBOOK E TWITTER

PER RIMANERE AGGIORNATO ISCRIVITI AL FORUM