Ponte Morandi: crollo per cariche esplosive? L’ipotesi dell’attentato.
Sono passate più di due settimane dal crollo del Ponte Morandi che causò la tragica morte di 43 persone. Ora una nuova ipotesi mossa dall’ingegnere Enzo Siviero, per cui il ponte sarebbe crollato per mano dell’uomo, si affianca all’accusa di negligenza. I due pm dovranno affrontare un’indagine che si prefigura lunga e molto tecnica.
Crollo del Ponte Morandi: la tesi dell’architetto Siviero
Alle 11:50 della mattina del 14 Agosto un forte boato scuote la città di Genova e limitrofe. Il Ponte Morandi, il ponte dell’autostrada A10 che collega Genova al suo ponente cittadino, crolla sulle le auto in transito. Lungo oltre un chilometro, con tre piloni di cemento armato a sostenerlo, ha ceduto per un tratto di più di duecento metri, trascinandosi appresso anche il pilone centrale. Subito le operazioni di recupero e messa in sicurezza dei vigili del fuoco, importanti anche per individuare reperti utili alla ricostruzione delle cause. Attività accompagnata dallo studio delle videoregistrazioni ed indicazioni dei consulenti, tra cui l’ultima dell’ingegnere Enzo Siviero. Ad allungare la lista dei sospetti, che comprende anche il ministero dei Trasporti guidato da Danilo Toninelli, l’ipotesi di manomissione finalizzata.
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Enzo Siviero: l’ ipotesi di crollo controllato
Enzo Siviero, 73 anni, chiamato “l’uomo dei ponti” in quanto uno dei massimi esperti di ponti al mondo, era stato incaricato da Spea Engineering per delle valutazioni. L’architetto, accreditato professionista nel settore, è stato liquidato pochi giorni dopo dalla società di progettazione e manutenzione del gruppo Autostrade per l’Italia. Ma si è fatto una idea precisa di cosa sarebbe successo quel 14 agosto scorso. “La dinamica di una esplosione è possibile, sto indagando i video e non mi sento di escluderla” ha detto. Il ponte Morandi è molto pulito, ha degli elementi, mancando i quali non tiene più. Se sono state messe delle microcariche di un certo tipo in pochi secondi salta. Al momento è un’ipotesi che valuto sopra al 50%. Ci sono dei lampi, c’è un crollo verticale, insomma ci sono molti elementi” ha spiegato.
Secondo Siviero potrebbero esserci dietro gruppi finanziari che vogliono prendere in mano la situazione. Aggiunge: “ Ripeto che c’è una fortissima probabilità, superiore al cinquanta per cento, che si tratti di attentato. E penso che nel giro di 4-5 giorni sarò in grado di supportare tale ipotesi non solo attraverso la mera sensazione, ma anche con i numeri. E se la procura mi chiederà, riferirò le mie conclusioni”.