Vuelta 2018: incertezza dopo la prima settimana
Vuelta 2018: incertezza dopo la prima settimana.
Siamo a quasi metà della Vuelta 2018, ma la corsa non sembra ancora avere un leader: a differenza del Tour, dove il Team Sky l’ha fatta da padrone, finora la corsa spagnola è stata terreno di caccia per fuggitivi e di uomini veloci come Valverde, Bouhanni e il nostro Elia Viviani.
Vuelta 2018: i big delusi
Per Richie Porte questa corsa poteva essere la rivalsa dopo tante sfortune capitate nella carriera del tazmaniano, ma l’ennesima caduta avvenuta negli ultimi anni, questa prima dell’inizio della tappa iniziale, ha messo il capitano della Bmc fuori corsa praticamente ancora prima che iniziasse.
Discorso simile per il nostro Vincenzo Nibali: il siciliano, ancora dolorante per la caduta occorsa al Tour, ha pagato dazio nelle prime giornate e anche lui, come Porte, è fuori classifica.
Michal Kwiatkoski, al primo Grande Giro corso coi gradi di capitano da quando è alla Sky, aveva iniziato alla grande, con due 2° posti nelle prime due tappe, che gli hanno permesso di indossare per qualche giorno la maglia rossa di leader della classifica generale. Poi però, nella prima tappa davvero impegnativa, l’arrivo in salita della Covatilla, ha perso più di 2 minuti da Nairo Quintana.
Vuelta 2018: i big promossi
Alejandro Valverde è stato il mattatore delle prime nove tappe: l’embatido ha conquistato due tappe allo sprint, una battendo addirittura Peter Sagan in volata, ma ha anche lui perso del terreno sulla Covatilla. In classifica è comunque ben posizionato, l’incognita è la tenuta sulle tre settimane per un ciclista di 38 anni reduce da una stagione molto lunga.
Nairo Quintana è sembrato l’atleta che stava meglio sulla Covatilla, e la corsa spagnola può essere una bella rivalsa dopo due anni deludenti. Se il colombiano riuscirà a limitare i danni nell’unica cronometro rimanente, allora sarebbe probabilmente il favorito alla vittoria finale.
Rigoberto Uran è stato uno dei migliori sul primo arrivo in salita importante, e a differenza del connazionale Quintana si difende bene a cronometro; anche per lui sarebbe importante fare una bella Vuelta dopo essersi ritirato dal Tour per problemi fisici.
Wilco Kelderman ieri è stato uno dei pochi a tenere botta a Quintana, dei primi della generale è forse il migliore a cronometro e già l’anno scorso sfiorò il podio finale nella corsa spagnola. Se reggerà lungo le 3 settimane sulle salite più irte, può essere la sua occasione,
Simon Yates è il leader della classifica, ha tenuto botta a Quintana sulla Covatilla e grazie al Giro d’Italia abbiamo imparato ad apprezzare le sue doti da scattista che ben si sposano alle salite spagnole. L’incognita, specialmente dopo che lo abbiamo visto nella tappa del Colle delle Finestre al Giro, è la tenuta sulle 3 settimane.
Miguel Angel Lopez ieri è rimasto coi migliori della generale, è uno scalatore puro ed è uomo da grandi giri; per lui, come per Quintana, l’incognita è la cronometro, dove il suo fisico esile lo penalizza.
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Vuelta 2018: la classifica
La classifica vede, come detto in precedenza, primo Simon Yates, secondo Alejandro Valverde a 1″, terzo Nairo Quintana a 14″, quarto Emmanuel Buchmann a 16″, quinto Ion Izagirre a 17″. Gli altri big da tenere in considerazione sono Miguel Angel Lopez settimo a 27″, Uran ottavo a 32″ e undicesimo e primo degli italiani Fabio Aru a 1’08”, che ieri ha perso qualcosa nelle ultime centinaia di metri ma che per il momento è ancora vicino ai big.
Le tappe più importanti devono ancora arrivare, e solo allora si delineerà una classifica più chiara.