Ieri il Senato ha votato per cambiare se stesso. Cessa di fatto il bicameralismo perfetto e l’elettività di primo grado dei senatori. Ma molte altre sono le novità. Vediamo insieme quelle principali.
IL SENATO DEI 100 – Il futuro Senato sarà composto da 95 membri rappresentativi delle istituzioni territoriali e cinque di nomina presidenziale che rimarranno in carica solo 7 anni. La ripartizione dei seggi tra le varie Regioni avverrà in proporzione alla loro popolazione”. Ogni Regione avrà diritto ad un minimo di 2 senatori.
FINE DEL BICAMERALISMO PERFETTO – Il nuovo Senato non potrà votare la fiducia al governo. Solo la Camera avrà competenze legislative. Il Senato mantiene il diritto di voto solo su riforme della Costituzione, sulle ratifiche dei trattati internazionali fino alle riforme per il diritto alla famiglia, il matrimonio e il diritto della salute)
ABOLITE PROVINCE E CNEL – Vengono aboliti Cnel, Province e i rimborsi per i gruppi regionali. Inoltre viene fissato un tetto agli stipendi per i consiglieri regionali.
REFERENDUM – Le firme necessarie per i referendum restano 500 mila, con il quorum del 50% più uno degli aventi diritto. Per i referendum di leggi di iniziativa popolare invece serviranno 150 mila firme.
CAPO DELLO STATO – Il Capo dello Stato verrà eletto dal Parlamento in seduta comune senza delegati regionali.