Pace fiscale 2019: bollo auto ed evasione, come non pagare
Parlando di pace fiscale 2019 siamo ancora nel novero delle ipotesi. Perché prima di parlare effettivamente di pace fiscale, bisogna vedere se questa sarà inserita come misura nella prossima Legge di Bilancio. La pace fiscale resta comunque una delle priorità del governo, soprattutto da parte dell’ala leghista. Ci si chiede dunque se anche il bollo auto non pagato possa rientrare nell’elenco delle imposte da rottamare nei prossimi anni. Rientrando nella rottamazione cartelle introdotta dalla scorsa legislatura, la risposta sembrerebbe affermativa. Ma come funzionerebbe il tutto, se dovesse entrare in vigore?
Bollo auto evaso: pace fiscale, come funziona?
Per quello che sappiamo al momento la pace fiscale non viene considerata dal governo come un maxi condono, bensì come un processo articolato in 3 fasi. Che prevede lo spontaneo ravvedimento del contribuente debitore, o il contenzioso a seguito degli accertamenti fiscali. Al di là di come la procedura burocratico-amministrativa funzionerà, saranno previste 3 aliquote per mettersi in regola: 6%, 10% e 25%. Il contribuente potrà dunque approfittare della pace fiscale per mettersi in regola con le imposte dovute, pagandone solo una minima parte.
Il processo di riduzione delle tasse e di eventuali interessi e sanzioni pecuniarie, dovrebbe pertanto “scongelare” i rapporti tra i contribuenti e il fisco permettendo un gettito importante nelle casse dello Stato, che altrimenti non sarebbe mai arrivato. Questo almeno è quanto auspica il governo in teoria.
Gli accertamenti, oltre che di natura fiscale, si baseranno anche su differenti componenti di valutazione. Tra queste spicca la situazione attuale del contribuente debitore; la sua eventuale posizione lavorativa; la condizione reddituale; la situazione familiare, con eventuali figli a carico; il patrimonio immobiliare e mobiliare in possesso, e via dicendo.
Bollo auto non pagato: pace fiscale 2019, cosa succede?
Finora, se il bollo auto non era stato pagato ed era arrivata già la cartella esattoriale, era possibile accedere alla rottamazione cartelle esattoriali bis 2018 varata dal precedente governo. Il bollo auto è dunque un’imposta che rientrando nella procedura di rottamazione cartelle, potrebbe benissimo rientrare nella prossima pace fiscale. Tra i carichi non rottamabili del regime attuale spuntano infatti multe Ue, crediti e sanzioni conseguenti a condanne. Di contro, tra i carichi rottamabili spiccano le imposte, e tra queste anche quelle spettanti a Regioni, Comuni e Province.
Generalmente, se un soggetto non paga il bollo auto, dovrebbe arrivargli una prima notifica già a partire dal mese successivo quello del mancato pagamento. L’invito al contribuente è a mettersi in regola nei successivi 30 giorni, altrimenti sarà notificata una cartella esattoriale che andrà saldata nei successivi 60 giorni. Spesso tali notifiche non arrivano in tempo e altre arrivano fuori tempo massimo, tanto da far cadere l’imposta dovuta in prescrizione. Il pagamento del bollo auto resta comunque un obbligo verso il fisco da saldare.
In merito alla pace fiscale, invece, il bollo auto dovrebbe quindi rientrare nel novero delle imposte “rottamabili”. Ma prima di parlare di questo e, più generalmente, di pace fiscale, bisognerà attendere aggiornamenti ufficiali a riguardo; nonché l’ufficializzazione di tale misura nella prossima Manovra.