“Il governo deve intervenire rapidamente sulle emergenze. Ma non pensi di mettere le mani nelle tasche degli italiani”. L’avvertimento è di Giovanni Toti, europarlamentare nonché consigliere politico di Forza Italia. In un’intervista rilasciata al ‘Messaggero’, Toti spiega il menù forzista per risollevare l’Italia: “La nostra ricetta è molto chiara: meno tasse su imprese e famiglie; deregulation sul fronte della burocrazia e una vera riforma del lavoro, sia in entrata che in uscita, legata a una seria revisione degli ammortizzatori sociali. Per noi quel serve è uno choc”
CREDITO IN ESAURIMENTO – Toti parla del rapporto con la maggioranza, evidenziando la coerenza ed importanza del ruolo di Forza Italia ma ribadendone la diversità in campo economico. Su questo piano, il giudizio sull’esecutivo è negativo: “Il credito di cui Renzi godeva si sta esaurendo. Basta leggere cosa scrive in questi giorni la stampa internazionale, l’umore che si coglie in Europa o il monito di Draghi”. Da qui l’allarme: “o Renzi cambia verso davvero o avremo un autunno difficile. Renzi rischia di sprofondare nel ghiaccio sottile fatto di troppe promesse e ricette troppo timide”. La chiave per reperire le risorse, secondo Toti, è la spending review: “basterebbe finalmente avviarla, magari quando il governo avrà finito di litigare con Cottarelli”. Nessuna preoccupazione sull’eventualità di sforare il tetto del 3%, a patto di approntare “un piano di rientro serio per finanziare quelle riforme di carattere economico che l’Europa si aspetta da noi”.
CAPEZZONE: GOVERNO SBAGLIA SU ECONOMIA – Giudizi negativi sull’azione dell’esecutivo in campo economico arrivano anche dal collega di partito Daniele Capezzone: “Finora sbagliata la politica economica del Governo. Ciò che serve è una frustata, con una ricetta ben precisa: “Occorre sfondare il limite del 3%, e occorre farlo per realizzare un taglio-choc di tasse, accompagnato da tagli di spese e riforme strutturali”. Quantificando il taglio alle tasse, l’esponente di Forza Italia – nonché presidente della Commissione Finanze alla Camera – propone “40 miliardi in meno in 2 anni (e poi 12 nei successivi 3), con tre destinatari: le imprese, i lavoratori e il nucleo famiglia/consumatori. Per le imprese, c’è il dimezzamento Irap e il calo dell’Ires al 23%; per i lavoratori, ci sono 10 miliardi in meno di tasse sul lavoro; per le famiglie e i consumatori, c’è la cancellazione della tassa sulla prima casa e il calo dell’Iva al 20%”.