Governo ultime notizie: bilancio primi 100 giorni, i provvedimenti
Governo ultime notizie: bilancio primi 100 giorni, i provvedimenti
Si dice che i primi cento giorni di un Governo siano quelli decisivi: quelli che marcano la direzione dell’esecutivo. È la strada indicata da Palazzo Chigi. Rispetto alla maggioranza delle occasioni, ci troviamo con un Primo Ministro non propriamente protagonista. Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno egemonizzato l’attenzione mediatica e sono stati i protagonisti indiscussi di questi primi 100 giorni. Prima di entrare nel merito dei provvedimenti, però, partiamo da alcuni interessanti dati statistici.
Primi 100 giorni: squadre ministeriali ancora incomplete, giovani e a trazione maschile
Nonostante la squadra completa di Governo sia stata annunciata tempo fa, molti dei nominati non sono ancora stati ufficialmente incaricati. Attualmente, si presenta come uno degli esecutivi più giovani della storia (con età media di 46 anni). Spicca anche la preponderanza del genere maschile rispetto al sesso femminile, in controtendenza rispetto alla tendenza degli ultimi governi. Altro dato certamente interessante è la quasi totale mancanza di ministri con alle spalle altre esperienze nei Dicasteri. Fanno eccezione Savona e il Ministro degli Affari Esteri, Moavero Milanesi.
In definitiva, si parla di una squadra giovane e prevalentemente inesperta nelle attività ministeriali (solo 1 Ministro su 10 ha già ricoperto tale incarico), con una forte prevalenza numerica maschile.
Governo ultime notizie: ancora nessuna mozione di fiducia ma poca mobilità sul piano legislativo
Risalta il mancato utilizzo della mozione di fiducia come metodo di pressing sul Parlamento. Ancora nessuna mozione di fiducia presentata ai pochi provvedimenti proposti dall’esecutivo. Un deciso cambio di rotta rispetto, per esempio, all’uso smodato fatto dal governo Renzi (9 mozioni in 100 giorni). C’è anche da dire che quello gialloverde è uno dei governi – almeno per ora -, meno dinamici e propositivi: appena 4 le proposte provenienti dal Consiglio dei Ministri, oltre alla celeberrima mille proroghe.
La proposta più incisiva è sicuramente il decreto dignità , primo atto chiave di Luigi Di Maio e che ha ottenuto a Palazzo Madama – in prima lettura – solo 155 voti favorevoli. Stesso discorso per il mille proroghe. L’unica manovra che ha goduto di ampio consenso riguarda il decreto che comporta la cessione di unità navali alla Libia come stimolo alla cooperazione e al controllo delle frontiere marittime.
Detto ciò, va ricordato che l’esecutivo – secondo la teoria democratica – dovrebbe estendersi verso la sfera legislativa solo quando strettamente necessario. Una tesi che, nel corso degli anni, ha sembrato perdere di validità, complice la forza crescente dei governi sui principali organi di rappresentanza.
Governo ultime notizie: l’immigrazione al centro, con Salvini protagonista
Nel bilancio dei primi 100 giorni di Governo, va annoverato il lavoro incessante di Salvini sull’immigrazione. Fin dai primi giorni di attività, il Ministro dell’Interno ha cercato in tutti i modi di far prevalere la linea dura. La crisi generata attorno al caso della nave di Open Arms e sulla nave della Guardia Costiera, la Diciotti, ha centrato ulteriormente il dibattito sull’immigrazione. Sul piano elettorale, sembra la scelta vincente: gli ultimi sondaggi rilevano un favore generalizzato attorno alla gestione delle frontiere e lancia la Lega oltre il 30%, cannibalizzando il principale partner di governo.
Per quanto i dati non abbiano ancora rilevato il suo impatto, Di Maio potrebbe esserne uscito vincitore dallo scontro sull’ILVA, contribuendo non solo a salvare tutti i posti di lavoro, bensì a recuperarne oltre 10.000. Lo stesso Calenda si è voluto complimentare con il leader pentastellato per il risultato raggiunto. In ogni caso, la questione ambientale e la tutela della salute non solo dei lavoratori, ma dei cittadini – tutti – di Taranto, continua a tenere banco.
Governo ultime notizie: in 100 giorni, l’opposizione è ferma al palo
Volendo guardare anche soltanto i numeri, senza ulteriori disquisizioni, il governo gialloverde piace agli italiani e nessun partito – vecchio o nuovo che sia – è stato capace di frenare il crescente consenso per l’esecutivo di Conte. Il PD è ancora senza una guida e senza un’idea chiara su come ripartire; Liberi e Uguali potrebbe rimanere – con buona probabilità – fuori dal Parlamento, così come Potere al Popolo e i partiti minori della sinistra italiana. Anche da destra, Forza Italia e Fratelli d’Italia non sembrano rappresentare un pericolo per il nuovo egemone dell’area di centrodestra.
Il prossimo banco di prova – questo sì, testerà la forza della coalizione gialloverde -, è il documento di economia e finanza, che rischia di far saltare sia Giovanni Tria (all’economia) che Moavero Milanesi (agli esteri). Insomma: 100 giorni sicuramente positivi dal punto di vista elettorale, per la coalizione di governo (più per la parte verde che per quella gialla). Ma l’autunno, come afferma Di Maio, “sarà caldissimo“, e tutto può essere rimesso in discussione.