Accadde oggi 8 Settembre: il Proclama Badoglio

Pubblicato il 8 Settembre 2018 alle 11:00 Autore: Tommaso Lolli
Accadde oggi 8 settembre, pietro badoglio annuncia l'uscita dell'Italia dalla 2a guerra mondiale

Accadde oggi 8 Settembre: Il Proclama Badoglio.

Accadde oggi, 8 Settembre 1943. L’Italia intervenne nella Seconda Guerra Mondiale con l’ambizione di partecipare, insieme alla Germania, alla costituzione Nuovo Ordine Mondiale. L’obiettivo era creare un “Novum Imperium Romanum”, con il quale l’Italia sarebbe diventata l’attore principale nel Mediterraneo, scalzando l’Inghilterra, e ripristinando il “Mare Nostrum“. I progetti fascisti erano ambiziosi ma alle parole non seguirono i fatti. L’Italia non era pronta ad affrontare un conflitto mondiale. Anzi, era pronta, ma il conflitto sarebbe dovuto essere più simile al modello della Grande Guerra, cioè una guerra statica, di trincea. Non eravamo i soli a credere a questa evenienza, basti pensare alla Francia con la linea Maginot. I tedeschi, invece, fecero propria l’esperienza della Grande Guerra e non vollero ripercorrere quei momenti, pertanto optarono per un nuovo modo di condurre una guerra: il Bliztkrieg (guerra lampo). L’idea alla base della guerra lampo tedesca era vincere ed in fretta.

Accadde oggi: l’inadeguatezza italiana

L’Italia non era pronta a condurre questo tipo di guerra, l’equipaggiamento militare era antiquato ed i quadri del Regio Esercito non conoscevano tali tattiche. In più, l’Italia non era nemmeno completamente pronta a supportare una guerra né dal punto di vista economico (le guerre in Etiopia ed in Spagna si rivelarono onerose) né sociale (la fascistizzazione del popolo italiano non era ancora finita). Pertanto, se la guerra si fosse rivelata troppo lunga e dispendiosa l’Italia sarebbe crollata su se stessa. La velocità, però, con cui i tedeschi sconfissero Polonia e l’aver messo in ginocchio Francia e Inghilterra, spinsero Benito Mussolini a prendere parte al conflitto nel giugno del 1940. Sebbene secondo i trattati dell’Asse ed il Memorandum Cavallero l’Italia poteva rimanere neutrale, senza ripercussioni tedesche, fino al 1943.

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Accadde oggi: l’Italia in guerra

L’impreparazione italiana fu totale. Sconfitte su sconfitte. La popolazione iniziò a diventare demoralizzata. La situazione divenne critica dopo 3. Nel 1943, gli anglo-americani sbarcarono in Sicilia. Il mancato respingimento dei soldati inglesi sul “bagnasciuga” come promesso dal Duce, estraniò completamente la popolazione dalla guerra. Il Re Vittorio Emanuele II, insieme ad un gruppo di dissidenti composti da generali, uomini politici fascisti e non, decise di tentare di salvare l’Italia non dalla sconfitta, che ormai era data per certa, ma dalla guerra civile e dall’abisso totale. Il primo passo fu quello di rovesciare Mussolini dalla guida del Paese, il 25 luglio 1943. Al suo posto venne insediato Pietro Badoglio, generale italiano vicino agli ambienti monarchici. Sebbene all’Asse il governo Badoglio avesse promesso di continuare la guerra al fianco dei tedeschi, in maniera segreta, iniziò il secondo passo verso la liberazione dell’Italia: trattare con gli anglo-americani. La cosa che il governo Badoglio non considerò, però, fu il fatto che i tedeschi, dopo la destituzione di Mussolini, erano consci del fatto che l’Italia sarebbe rimasta a combattere ancora per poco. Pertanto, per ovviare a ciò, iniziarono i preparativi per un’occupazione totale della penisola. Questo significava che erano necessarie più truppe tedesche in Italia.

Armistizio di Cassibile e il Proclama Badoglio. L’8 settembre, una data storica

Il governo Badoglio era convinto che una volta che l’Italia avesse trattato una pace separata con gli Alleati la guerra sarebbe finita grazie all’evacuazione delle truppe tedesche e americane dal territorio italiano. I tedeschi, invece, dal canto loro, consideravano l’Italia come l’ultimo bastione per la difesa meridionale del Reich e non avrebbero mai lasciato scoperto un così importante fronte. Nonostante ciò, il 3 settembre 1943 un accordo di pace segreto tra Italia e Alleati Occidentali venne firmato il giorno stesso. Secondo i termini dell’armistizio l’Italia entro pochi giorni avrebbe dovuto proclamare la pace ma il governo Badoglio tentennò. Tale tentennamento fu dovuto al fatto che i tedeschi si erano sostituiti agli italiani nei controlli alle frontiere pertanto il numero di tedeschi che confluivano in Italia ogni giorno era sconosciuto. Per di più, milioni di Italiani erano a combattere per tutta Europa a fianco dei tedeschi. Grecia, Francia, Russia e nell’Italia stessa.

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Accadde oggi, 8 settembre: la situazione del governo italiano

Il governo italiano aveva bisogno ancora di tempo. Gli anglo-americani non furono cortesi in questo. L’8 settembre 1943 il generale Eisenhower, comandante delle truppe Alleate in Europa, stanco di aspettare, proclamò ai microfoni di Radio Algeri alle 18:30 la firma di un trattato di pace tra Italia e Alleati. Inizialmente i tedeschi non credettero a ciò e chiesero spiegazioni al governo di Badoglio che ancora una volta negò la veridicità delle insinuazioni americane. Alle 19:42 dello stesso giorno, però, Badoglio, ai microfoni dell’EIAR rese nota la pace che era stata firmata tra Italia e Alleati. Il Regno d’Italia, inteso come Stato, era fuori dalla guerra. La penisola italiana invece no. La fretta nelle trattative di pace e l’impreparazione del Governo Badoglio nel preparare un piano di difesa contro i tedeschi causarono problemi. Questi piani contro i loro ex-alleati causarono tutte le problematiche che distrussero l’Italia da l’  fino al 25 aprile 1945. La guerra civile imperversò per la penisola. I combattenti delle fazioni in lotta si radicalizzarono. Da un lato i partigiani e dall’altro i fascisti di Salò. Anche se la guerra si concluse nel 1945, i fatti che accaddero l’8 settembre lasciarono una macchia indelebile. Gli schieramenti formatisi dopo tale data continuarono e continuano a combattersi ancora oggi.

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