Pensioni notizie oggi: Quota 100, Salvini tuona contro l’Inps ‘calcoli errati’
Quota 100 e riforma pensioni: Salvini contro Inps
Le misure previste dal governo giallo-verde da un alto, i numeri di economisti e soprattutto dell’Inps dall’altra. La battaglia sui contenuti della Manovra 2019 si gioca sul filo dei conti. E ha sempre visto due protagonisti in prima fila: Matteo Salvini e Tito Boeri. Ecco cosa dicevano.
Cosa cambierà in materia di pensioni? Per avere certezze bisognerà attendere le decisioni del Governo. Infatti in attesa di conoscere i dettagli della prossima manovra c’è solo la possibilità di raccogliere indiscrezioni. E rifarsi alle indicazioni generiche direttamente dalle principali voci del Governo. Più volte i due vicepremier hanno affrontato l’argomento della materia pensionistica. Insieme a flat tax e reddito di cittadinanza che sono i temi su cui si riversano le principali aspettative da parte dei cittadini.
Pensioni notizie oggi, Salvini: manterremo gli impegni
In tal senso sottolineiamo che hanno fatto molto discutere le parole del leader della Lega. Matteo Salvini in una recente intervista al Sole 24 Ore ha garantito che il governo manterrà gli impegni. Parlando anche di misure specifiche come Quota 100 ha spiegato: ‘Saremo rispettosi degli impegni presi con gli italiani. Potremo così mandare in pensione chi ne ha diritto e dare posti di lavoro ai giovani’.
Pensioni notizie oggi, Salvini contro Inps ‘Non facciamo affidament0’
Rispetto ai costi ed all’impatto economico delle misure Salvini ha aggiunto: ‘non facciamo grande affidamento sulle stime dell’Inps; ultimamente più che di economia si occupa di politica. Secondo alcuni organismi varia dai 6 agli 8 miliardi’. Ricordiamo inoltre che più volte si sono registrate battute polemiche tra il Presidente dell’Inps Boeri e Salvini.
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Pensioni notizie oggi, quale versione di ‘Quota 100’
Ciò che ancora non è certo è quale formula di Quota 100 sarà approvata. Stando alle volontà politiche di alcuni esponenti del Governo come il ministro dell’Interno si opterebbe certamente per Quota 100 senza paletti. Quindi estendendo l’accesso al diritto alla pensione a tutti i lavoratori che riescono a raggiungere 100 sommando l’età anagrafica e gli anni di contributi versati. Ma c’è chi dice che si dovrà partire dai 64 o 65 anni per limitare il numero di coloro che potranno beneficiarne.
Una versione più sostenibile dal punto di vista economico prevede 64 anni come età minima con conteggio di contributi figurativi per un massimo di due anni. Ed un costo ipotizzato che si aggirerebbe intorno ai 5 miliardi di euro. Ma come abbiamo detto si tratta solo e soltanto di ipotesi. Per avere certezze, rispetto alle tante voci in campo, sarà necessario attendere ancora qualche settimana.
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