La riforma del Senato continua a far discutere. E, in mezzo, alle polemiche finisce ancora una volta il forzista Maurizio Gasparri, reo di aver aggredito verbalmente la senatrice a vita Elena Cattaneo, accusata di non aver votato il ddl Boschi. Le parole di Gasparri hanno suscitato la reazione del socialista Enrico Buemi, che invece difende a spada tratta il ruolo dei senatori a vita.
“Superato il clima di forte contrasto dei giorni scorsi, ciascuno dei senatori deve tornare a dosare la sua condotta – in Senato e fuori – secondo il metro del decoro: indecoroso è stato l’attacco ai neo-senatori a vita che è stato scagliato, con cadenza regolare, e che prosegue sulla linea inaugurata quando una senatrice a vita Premio Nobel nonuagenaria fu insultata, sei anni fa, dal lato destro dell’emiciclo”. Lo dice Enrico Buemi, senatore del Partito socialista.
“Occorre invece recuperare il rispetto nei riguardi delle consuetudini parlamentari, messe duramente alla prova con comportamenti che ledono il prestigio del Parlamento e la sua capacità di essere la più alta sede di rappresentanza del popolo italiano -dice Buemi-. È rimarchevole che da un Vice Presidente del Senato siano stati rinverditi questi comportamenti irrispettosi: il senatore Gasparri nei pressi della buvette si è lasciato andare ad un minaccioso attacco a livello personale nei confronti della senatrice Cattaneo, colpevole solo di aver espresso una posizione, di alto profilo pubblico e motivata con rettitudine in Aula, in sede di revisione costituzionale”.
Buemi prosegue: “Da vice presidente del Gruppo cui la senatrice aderisce, voglio rassicurarla che, come già avvenuto nell’autunno scorso col senatore Rubbia, i socialisti del Senato difenderanno chiunque abbia titolo ad intervenire in un’Aula che è stata creata perché la funzione parlamentare fosse esercitata nella più assoluta libertà. Si sappia che non succederà più, fino a quando ci sarà uno di noi socialisti in quest’Aula, che un senatore sia additato allo scherno o al ludibrio. La prontezza nel rintuzzare l’improprietà di quegli attacchi può non essere colta dalla Presidenza, troppo impegnata a dirimere le frequenti torsioni procedurali, o dai Gruppi desiderosi di compiacere l’antiparlamentarismo di maniera. Ma da noi non saranno fatti sconti a nessuno che abbia il malvezzo di utilizzare il diritto di critica politica per portare indegni attacchi personali”.