Ponte Genova: crepa 7 minuti prima del crollo, chi sono gli indagati

Pubblicato il 9 Settembre 2018 alle 16:17 Autore: Laura Segatti
Crollo ponte Genova

Ponte Genova: crepa 7 minuti prima del crollo, chi sono gli indagati

Un nuovo tassello è emerso dal crollo del Ponte Morandi a Genova. Questa volta si tratta di un video registrato da un camionista il giorno dell’accaduto. Scoperto dalla redazione di Quarto Grado, programma in onda su Rete 4, che ha già citato a più riprese la tragedia.

Si tratta di una testimonianza indispensabile: il filmato, attualmente sotto esame dalle forze dell’ordine, risale alle 11:29 dello scorso 14 agosto, esattamente 7 minuti prima che il ponte collassasse su se stesso.

Delle immagini si può vedere in maniera evidente un enorme pilastro sulla destra, con una profonda e marcata crepa orizzontale. Il dubbio sorge spontaneo: il parziale crollo del viadotto è avvenuto a causa di quella crepa? Sicuramente questo video aiuterà gli inquirenti impegnati nelle indagini, per accertare altre eventuali responsabilità.

Crollo Ponte Genova: problemi nella struttura

Qualche giorno prima del crollo, secondo quanto riportato dall’Ansa, alcuni tecnici di Autostrade avrebbero inviato alcuni sms in cui discutevano in modo evidente e chiaro delle “criticità della struttura, in particolare della preoccupazione per la tenuta degli stralli”.

Secondo la Guardia di Finanza, i messaggi salvati nei cellulari sequestrati di alcuni ingegneri, sono stati scritti giorni prima della tragedia. Alcune parti di conversazioni stanno passando accuratamente al vaglio dei pm che cercano di capire se si riferissero proprio ai tiranti coinvolti nel crollo del 14 agosto scorso.

Il gruppo Autostrade era dunque a conoscenza di questi problemi? E se si, per quale motivo non è intervenuto in tempo per sanare gli eventuali malfunzionamenti della struttura? Altre domande per cui una risposta definitiva non è ancora possibile.

Crollo Ponte Morandi: WhatsApp e Sms al centro delle indagini

Ponte Genova: chi sono gli indagati

I pm della procura di Genova hanno iscritto 20 indagati e due società nel registro degli inquirenti per il crollo del ponte Morandi. Tra di essi alcuni nomi di Autostrade per l’Italia, Spea Engineering (la controllata di Aspi), ed anche anche alcune figure del Ministero dei Trasporti e del Provveditorato alle opere pubbliche di Liguria, Piemonte e Val d’Aosta.

E’ in atto dunque un importante passo avanti nelle indagini, grazie all’identificazione di possibili nominativi e delle loro presunte responsabilità. Gli indagati dovranno rispondere ad accuse gravi quali: attentato alla sicurezza di trasporti, ipotesi di omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Secondo quanto riporta il Secolo XIX: “L’iscrizione nel registro degli indagati è fondamentale per chiedere al giudice la fissazione dell’incidente probatorio che dovrebbe accertare le cause del crollo”.

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